Marianopoli – Il presunto tentativo di estorsione da parte dell’ex sindaco di Marianopoli lo avrebbero confermato un sacerdote, un ex consigliere comunale e per finire un sottufficiale dei carabinieri.
Tutti chiamati a testimoniare al processo che vede sotto accusa proprio il sessantatreenne Calogero Vaccaro – assistito dall’avvocatessa Rosa Mendola – al cospetto del giudice per un presunto tentativo di estorsione.
Secondo l’accusa, attraverso interventi esterni, ricorrendo anche a un sacerdote, avrebbe tentato in tutti i modi di dissuadere i suoi avversari politici dal chiedergli un risarcimento dei danni per un precedente procedimento per diffamazione in cui era stato condannato.
E per essere più convincente – sempre secondo l’impianti accusatorio – avrebbe minacciato di tirare fuori presunte argomentazioni compromettenti.
La controparte – assistita dagli avvocati Alberto Fiore, Giuseppe Panepinto e Walter Tesauro – si è costituita parte civile. Ruolo, questo, rivestito da un altro ex sindaco di Marianopoli, Carmelo Montagna, dai suoi amministratori, Angelo Panepinto, Maria Antonietta Vullo, Maria Tumminaro e Salvatore Noto, il responsabile dell’ufficio tecnico Francesco Montagna, due Luigi cannella di 40 e 48 anni, Santo Cannella responsabile dell’ufficio dei vigili urbani e l’allora responsabile degli affari generali, Salvatore Lombardo.
I testi, adesso, ossia l’arciprete, un ex consigliere comunale maresciallo dei carabinieri avrebbero confermato quella teoria che viaggerebbe in direzione del tentativo di estorsione. A qualcuno, in questo caso il sacerdote, sarebbe stato chiesto di farsi in qualche modo portavoce, il sottufficiale avrebbe indagato in tal senso e il consigliere comunale avrebbe raccolto confidenze dallo stesso Vaccaro.