Mussomeli – Patteggia la pena un giovane originario di Mussomeli tirato in ballo per un fallito agguato. Altri cinque coimputati, invece, sono a giudizio in abbreviato e, per loro, la procura ha avanzato le richieste di condanna.
A patteggiare è stato il ventottenne mussomelese d’origine, Nicola Carbone – assistito dall’avvocatessa Maria Francesca Assennato – con una pena a 5 anni per per tentato omicidio.
Episodio che, nell’estate di tre anni fa, ha avuto per obiettivo il giovane Erik Cocca, riuscito a sfuggire ai colpi di pistola, arma a salve ma modificata per sparare. È rimasto ferito al volto da alcuni pallini. A fare fuoco sarebbe stato lo stesso Carbone.
E , complici di quell’azione, sarebbero stati un giovane romeno che viveva nel capoluogo nisseno ma è a tutt’oggi latitante e il ventiduenne Francesco Michele Pio Maiorana, tra coloro che sono a giudizio in abbreviato e per il quale sono stati chiesti 6 anni, 8 mesi di carcere e oltre 26mila euro di multa.
Le altre richieste di condanna, sempre al netto dello sconto di un terzo per via del rito, riguardano la trentatreenne Alessia Rita Contino 4 anni, 10 mesi, 20 giorni, il trentaduenne Andrea Bellia con 5 anni e 20 giorni – per entrambi una multa di 21.333 – il ventisettenne Marco Manuel Giangreco 4 anni, 8 mesi e oltre 23 mila euro di multa e il trentottenne Giuseppe Contino con 5 anni, 9 mesi, 10 giorni e oltre 26mila euro di multa
Nei loro confronti sono parti civili lo stesso Cocca ed i familiari di Gaetano Ferrara – assistiti dagli avvocati Giuseppe Dacquì e Giulia Baglio il primo e Michele Ambra e Walter Tesauro gli altri – morto per overdose nell’aprile di tre anni. E per questo episodio sono stati chiamati in causa Giuseppe Contino e Bellia, perché gli avrebbero fatto ingoiare cocaina per sfuggire a un posto di blocco dei carabinieri.
Al centro dell’inchiesta anche un maxi traffico di droga nel Nisseno con decine di episodi di spaccio contestati.
Gli imputati sono chiamati a rispondere a vario titolo, di spaccio di stupefacenti, tentato omicidio, detenzione e porto ingiustificato di armi da sparo, minacce aggravate e morte come conseguenza di altro reato.