Caltanissetta – Sette condanne per droga. Ma con una sensibile riduzione delle condanne. Così nel processo d’appello legato all’inchiesta antidroga «Lulù».
È passando per l’intesa con la procura generale che gli imputati sono riusciti a ottenere un consistente colpo di forbice sulla pena, concordandole.
Lo sconto più consistente lo ha ottenuto il ventinovenne sancataldese Michele Cordaro – assistito dall’avvocato Davide Anzalone – che in primo grado è stato condannato a sedici anni, un mese e dieci giorni di carcere e adesso la pena s’è più che dimezzata scendendo a 7 anni e 5 mesi.
Altri sei imputati hanno ottenuto il colpo di forbice. Sono il ventottenne Elia Gruttadauria – difeso dagli avvocati Maria Francesca Assennato e Giuseppe Dacquì- passato da sette anni e un mese a 2 anni e 10 mesi; il ventottenne Carlo Ristagno – difeso dall’avvocato Salvo Virciglio – che aveva rimediato un anno e 8 mesi e adesso è passato a un anno e 1.400 euro di multa ed è pure tornato in libertà; il ventiquattrenne Giovanni Riggi – difeso dall’avvocato Michele Ambra – con 2 anni e 8 mesi a fronte dei precedenti sei anni e undici mesi; il cinquantatreenne Salvatore Ferrara – assistito dall’avvocato Salvatore Baglio – è passato da sei anni, undici mesi e dieci giorni a 2 anni e 8 mesi; il trentunenne Giuseppe Torregrossa assistito dall’avvocato Giuseppe Dacquì – con 9 mesi, 23 giorni e 1.333 euro di multa contro i precedenti un anno, cinque mesi e dieci giorni e
Diego Milazzo – (difeso dagli avvocati Giuseppe Riso e Luigia Di Fede) – con 3 anni e 6 mesi a fronte di sette anni e otto mesi in primo grado.
Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e di una miriade di singoli episodi di smercio.
L’indagine ruota attorno a un traffico di cocaina e hashish e ha preso in esame un arco temporale di un anno o poco più.