Caltanissetta – È un’altra tegola quella piovuta sul capo di colui che è ritenuto un capomafia e che avrebbe in «Piddu» Madonia, rappresentante provinciale di Cosa nostra, il punto di riferimento.
Una nuova condanna per droga sull’onda di un’inchiesta di polizia e guardia di finanza di Roma, sotto il coordinamento delle Direzioni distrettuali antimafia di Caltanissetta e Roma.
In questo caso a Salvatore Rinzivillo, giudicato con il rito abbreviato, sono stati inflitti ventidue anni di carcere per il blitz ribattezzato “Extra Fines 2” – “Cleandro” scattato nel gennaio di due anni fa con undici arresti per per un traffico internazionale di droga. Altri coinvolti nell’inchiesta hanno scelto la via del rito ordinario.
Condanna, in abbreviato, anche per due sue presunti fedelissimi, Ivano Martorana e suo zio, Paolo Rosa condannati, rispettivamente, a diciotto e dodici anni di reclusione. Così come per i fratelli Nicola e Salvatore Gueli con nove anni a testa.
L’indagine s’è incentrata su una sospetta movimentazione di droga lungo l’asse Germania-Roma-Sicilia, sotto il controllo di Cosa nostra. Questa, almeno, è stata la tesi degli inquirenti.
Più in dettaglio la sostanza, secondo la ricostruzione di fiamme gialle e magistrati, sarebbe stata acquista in Germania – e i due fratelli sono stati ritenuti legati alla cellula tedesca – per poi giungere nel Nisseno. Anche se per i due fratelli l’aspetto legato alla mafia in giudizio non ha retto.