Caltanissetta – Un solo responsabile per la sciagura ferroviaria che nove anni fa ha spezzato tre vite. Questo il responso della corte d’Appello di Caltanissetta che ha processato sei imputati e Rfi. E il pronunciamento della Corte ha confermato una sola delle due condanne inflitte in primo grado.
È quella a carico di Pietro Muscolino, dirigente centrale operativo della sala di coordinamento di controllo della circolazione di Palermo, che si è visto confermare la pena a 2 anni di reclusione.
Di contro i giudici hanno inferto il colpo di spugna alla precedente condanna a due anni che era stata comminata dal tribunale di Gela a Rosario Cilluffo – assistito dall’avvocato Giuseppe Scozzari) responsabile della linea operativa della tratta Canicattì-Gela.
Per il resto confermati i verdetti assolutori che erano stati pronunciati dal tribunale e che che sono stati poi appellati dalla procura.
A cominciare dalla stessa Rete ferroviaria italiana spa – assistita dall’avvocato Giovanni Grasso – finita in giudizio per un illecito amministrativo.
E, poi, rigettati gli appelli della procura per l’allora amministratore delegato di Rete ferroviaria Italiana, Michele Mario Elia – assistito dall’avvocato Francesco Bertorotta – della dirigente dell’unità di Caltanissetta, Concettina Vitellaro – assistita dall’avvocato Francesco Crescimanno – di Pietro Messina – assistito dall’avvocato Salvatore Buggea) capo impianto del reparto lavori e Andrea Cucinotta (assistito dall’avvocato Fabrizio Biondo), responsabile della direzione territoriale di Palermo. I quattro erano stati accusati di omicidio colposo plurimo.
L’incidente risale al 17 luglio del 2014 quando i tre operai, che stavano lavorando lungo i binari nella tratta che attraversa contrada «Burgio Carrubba» nelle campagne di Butera, sono stati travolti da un convoglio ferroviari che, per l’accusa, lì non si sarebbe dovuto trovare o, almeno, ai macchinisti doveva essere segnalata la presenza di operai lungo i binari per lavori in corso.