Caltanissetta – Lui, agli arresti domiciliari dopo una condanna, adesso è tornato in carcere. Il perché è presto spiegato. Sì, perché le liti in casa sarebbero state continue
Così gli è stata sospesa in via cautelare l’esecuzione della misura alternativa. Il provvedimento è del magistrato di sorveglianza.
Protagonista della vicenda, per certi versi singolare, è il trentenne nisseno Maurizio Emanuel Santoro, che adesso è stato trasferito in carcere.
Lui, nel febbraio dello scorso anno, è stato condannato dalla corte d’Appello a un anno e otto mesi di reclusione per furto aggravato.
Pronunciamento, quello della Corte, che alla fine non è stato impugnato dall’imputato cosi da divenire definitivo.
Dopo la concessione dei domiciliari, negli ultimi giorni la situazione in casa sua si sarebbe fatta tesa. Con continue liti in casa e presunti comportamenti aggressivi o molesti che il trentenne avrebbe assunto nei confronti dei familiari conviventi.
Tant’è che di recente più volte si sarebbe reso necessario l’intervento dei poliziotti della sezione volante in casa di Santoro per calmare gli animi. Ora il trasferimento in carcere.