Caltanissetta – Non ci sono responsabili per un incendio killer costato la vita di una donna. A queste conclusioni è giunta la procura e, adesso, anche il gip che alla fine ha archiviato l’inchiesta.
A questo epilogo si erano opposti i familiari della vittima, la trentottenne gelese Concetta Legname, impugnando la richiesta della procura.
L’indagine, rimasta sempre contro ignoti, è legata ai tragici effetti di quel rogo scoppiato poco più di quattro anni addietro in uno stabile nel pieno centro abitato di Gela.
In quel piano mansardato di un palazzo di via Novara abitava la donna rimasta imprigionata dalle fiamme. Inutile ogni sua richiesta di aiuto. Quel giorno s’è consumata la disgrazia.
Ma per i legali che assistono i suoi familiari, i soccorsi che quella mattina di piena estate le sono stati prestati, non sarebbero stati tempestivi. Si sarebbe potuto fare meglio, sempre secondo la teoria dei parenti più stretti della vittima.
Ma la procura sarebbe giunta alla conclusione che non è per responsabilità esterne che la donna ha perso la vita, ma per una tragica fatalità non evitabile. Tesi che il gip sembra avere condiviso, tanto da chiudere definitivamente il dossier che non ha mai contenuto un nome dentro.
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