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Ucciso a colpi di fucile, quattro ergastoli in forse per una contestata «svista» in primo grado

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Caltanissetta – A rischio annullamento quattro ergastoli per omicidio. E non perché il verdetto potrebbe essere sovvertito in giudizio – quello potrebbe anche accadere – ma, piuttosto, per una sorta di vizio di forma, una sorta di svista, che potrebbe anche inficiare la precedente sentenza di condanna. Quella che è stata emessa un anno addietro dalla corte d’Assise di Caltanissetta per il delitto del trentottenne riesino Salvatore Fiandaca ucciso il 13 febbraio di cinque anni fa. I suoi familiari – assistiti dagli avvocati Giovanni Pace e Walter Tesauro –  sono parti civili.

La difesa, in particolare l’avvocato Giovanni Maggio che assiste due dei quattro imputati, ha sollevato una eccezione che potrebbe mettere in discussione il verdetto di primo grado. Sì, perché allora, l’Assise di Caltanissetta, a istruttoria chiusa ,  ha deciso che andava sentito un sottufficiale dei carabinieri. In realtà non ha più testimoniato, ma l’ordinanza che ne disponeva l’audizione in aula non è stata mai annullata dalla stessa Corte.

Se sia sufficiente o meno per un eventuale annullamento del precedente procedimento chiusosi con quattro condanne al carcere a vita, la Corte lo deciderà in questi giorni.

Un fuoriprogramma, non da poco, al processo che vede alla sbarra il ventitreenne Giuseppe Antonio Santino «Lucignolo», il trentunenne Michael Stephen Castorina, il trentottenne Gaetano Di Martino «Tanu Cantalanotti»  e il trentottenne Pino Bartoli – assistiti dagli avvocati Giovanni Maggio, Michele Ambra, Salvatore Pappalardo, Angelo Asaro e Ivan Trupia – accusati, in concorso  , di omicidio aggravato dalla premeditazione e porto di armi.

E tanto la procura generale, quanto la difesa, hanno chiesto alla corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta presieduta da Andreina Occhipinti – consigliere Gabriella Natale –  la riapertura dell’istruttoria dibattimentale a carico dei quattro riesini per l’audizione di alcuni testi. Alcuni sono investigatori che sono pure intervenuti sul luogo del delitto e, tra loro, v’è anche un testimone che avrebbe saputo qualcosa sul delitto Fiandaca.

Secondo una prima tesi accusatoria, Fiandaca sarebbe stato ucciso per contrasti maturati nel mondo della droga. Anche se, successivamente, sarebbe emerso un possibile movente passionale

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