Su lui pende ora il divieto di avvicinamento alla persona offesa e l’allontanamento dalla casa familiare. Gli è stato imposto attraverso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Gela. Il provvedimento cautelare disposto a carico di un quarantenne gelese è stato eseguito dagli agenti di polizia. A Niscemi, invece, sempre la polizia ha arrestato un trentunenne chiamato a saldare il suo sospeso con la giustizia. Sì, perché a suo carico è divenuta definitiva una condanna a due anni di reclusione, da scontare agli arresti domiciliari, per fatti di droga. Il provvedimento di carcerazione a carico del trentunenne niscemese è stato emesso dalla procura di Gela ed eseguito dagli agenti del commissariato.