Ma ci sarebbe tanto dell’altro nella storia di una quarantenne che, alla fine, ha scelto di dire basta e denunciare il marito che, peraltro, sempre secondo i racconti di lei, avrebbe gravitato in ambienti malavitosi.
Questo, in sintesi, lo scenario che ha trascinato in giudizio un cinquantenne gelese, E.N. (del quale volutamente si omettono le generalità per tutelare la donna) con lei che adesso vive in una struttura protetta su cui, ovviamente, il marito non sa nulla.
Quella della donna sarebbe stata – secondo i contenuti della sua denuncia – una vita da detenuta in casa, con l’impossibilità di avere una qualsiasi relazione con qualcuno.
Le minacce, il marito, non gliele avrebbe risparmiate neanche nel periodo in cui si trovava rinchiuso in carcere. Anche lì avrebbe continuato e suoi parenti l’avrebbero tenuta sott’occhio senza mai mollarla.
Questa la sua storia e la realtà che per anni avrebbe vissuto con il marito fino a quando ha deciso di tagliare quel cordone che ormai la opprimeva da troppo tempo ed a denunciare il marito che, peraltro, di guai con la giustizia ne ha già avuti pure ben altri.