È stata la Cassazione a blindare le affermazioni di colpevolezza a loro carico. Confermando , sostanzialmente, quanto era già avvenuto nei due precedenti gradi del giudizio. Con il rigetto dei loro ricorsi sono divenute definitive le condanne a carico di due imputati accusati di avere tentato d’imporre forniture a un imprenditore gelese. Ed è per tentata estorsione che Massimiliano Sortino e Mario Gattuso si sono visti confermare le pene che, precedentemente, erano piovute sul loro capo, ossia due anni e nove mesi a testa. La vicenda è legata a lavori su un tratto della strada statale 115 Gela-Licata che un imprenditore gelese stava eseguendo in subappalto. Lo stesso che si è poi costituito parte civile nei procedimenti che sono scaturiti a carico dei due presunti estorsori sulla base della denuncia presentata. I due imputati, secondo la tesi dei magistrati della direzione distrettuale antimafia nissena, avrebbero agito per conto dei clan. Di cosa nostra in particolare. Tesi, insieme all’intero impianto accusatorio, che la difesa ha sempre messo nettamente in discussione. Nella stessa vicenda è rimasto coinvolto anche un terzo imputato che, però, è stato giudicato in precedenza