Caltanissetta – Un confronto tra psicologi. Lo ha chiesto la procura , a margine dell’istruttoria dibattimentale, per mettere nero su bianco. Toccherà adesso alla difesa replicare e poi il tribunale sarà chiamato a decidere sulla richiesta della procura.
Il fuori programma al processo a un volontario della Croce rossa italiana , un quarantenne nisseno – assistito dagli avvocati Raffaele e Riccardo Palermo – chiamato sul banco degli imputati per difendersi dalla accuse di di violenza sessuale, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.
L’imputato è tirato in ballo perché accusato, durante un campo scout a Caltanissetta, di avere palpeggiato una tredicenne. E le indagini sono poi partite dalla denuncia presentata dai genitori.
Gli stessi familiari della giovane che avrebbe subito violenza – assistiti dall’avvocato Simone Lupo – sono parti civili così come – rappresentata dall’avvocato Giuseppe Passanisi – la stessa Croce Rossa.
In più, sempre secondo il teorema accusatorio, durante una perquisizione i carabinieri hanno trovato nel telefono cellulare e nel computer del sospettato tantissimi file con filmati e foto di tipo pedopornografico. Aspetto, questo, che ha appesantito ancor di più la sua posizione. E per questa vicenda quattro anni fa è stato arrestato dai carabinieri su ordinanza di custodia cautelare.
Ora la procura ha chiesto il faccia a faccia tra i due psicologi, quello nominato dalla stessa accusa e il collega della difesa, per chiarire taluni aspetti. E dopo avere sentito anche la difesa il tribunale deciderà se ammettere il confronto o chiedere definitivamente l’istruttoria così da procedere con le richieste da parte dello stesso pubblico ministero.