Mussomeli – L’ultimo episodio ieri. Un minorenne si è allontanato da casa, facendo perdere le sue tracce. Non solo inquietudine precoce. A Mussomeli un paio d casi adescamento, probabilmente non isolati, non inficiano le decine di interventi che hanno risolto, in modo silenzioso ma efficace, situazioni disfunzionali a rischio. “Il disagio e gli abusi non sono in aumento – precisa l’Assessore Daniele Frangiamore che ha lanciato una crociata contro il fenomeno – rispetto al passato non solo se ne parla di più ma ci stiamo ragionando per trovare soluzioni comuni. C’è una sinergia tra forze dell’ordine, servizi sociali, istituzioni per creare consapevolezza e condividere informazioni e conoscenze tra operatori e potenziali vittime “. Il male oscuro, ovunque si annidi, tra le pareti domestiche, in un cortile di scuola o dietro un monitor, oggi è meno cupo, la violenza o l’angoscia non sono meno abietti ma hanno contorni più nitidi. “C’è una rinnovata sensibilità – osserva una psicologa – i ragazzi, le famiglie e in genere la comunità si approcciano in modo diverso all’abuso. Come tendenza si è più propensi ad accettare le vulnerabilità e condannare le prepotenze”. Così in questo sforzo comune per costruire, svegliare e rafforzare le coscienze, il sindaco di Mussomeli sottolinea: “Stiamo portando avanti un enorme lavoro di attenzione sociale, non sull’onta emozionale che spesso accompagna eventi tragici come suicidi o violenze. Il benessere sociale necessità di un lavoro silenzioso ma necessario per la salute della comunità. Dopo l’ansia post pandemica, dobbiamo coltivare la serenità e la sicurezza”.