Home Cronaca «Affari sporchi con la mafia», per tredici ultimo atto in Cassazione  

«Affari sporchi con la mafia», per tredici ultimo atto in Cassazione  

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Caltanissetta – Nuovo atto, con il passaggio in Cassazione, per una dozzina d’imputati. Tutti finiti al centro di un’inchiesta per affari loschi con le cosche. In particolare con il gruppo capeggiato dal boss Salvatore Rinzivillo, indicato come nuovo reggente su investitura dei fratelli.

Questa terza parentesi processuale, in estate,   interesserà  anche imprenditori e commercianti sospettati di aver fatto affari sporchi, di tipo commerciale con la mafia. Alcuni su appello delle difese, altri su impugnazione da parte della procura generale.

A cominciare da Emanuele Catania, imprenditore del settore ittico, già condannato in appello a sei anni e otto mesi di carcere, mentre in primo grado era stato assolto. Mentre invece è su appello della procura all’assoluzione che tornerà in giudizio , Giuseppe Licata, a capo di una ditta di autotrasporti.

Sconto di pena, invece, hanno ottenuto Carmelo Giannone con dodici anni e quattro mesi, Angelo Giannone con otto anni e un mese e Antonio Maranto con sei anni e otto mesi.

Per altri otto imputati non ci sono state variazioni in appello con le conferme delle pene a trent’anni per Crocifisso Rinzivillo e sempre trent’anni per Antonio Rinzivillo dodici anni per Rosario Cattuto, dieci anni e otto mesi ad Alfredo Santangelo, sette anni a Luigi Rinzivillo e, chiudono il quadro sei anni e otto mesi a testa, Vincenzo Mulè, Francesco Majale e Umberto Bongiorno.

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