Caltanissetta – Incidente probatorio nell’inchiesta su presunti appalti truccati al Comune di Santa Caterina. A chiederlo è stata la difesa dello stesso ex sindaco e di altri quattro coinvolti nello stesso dossier.
È stato sollecitato per l’audizione del capo dell’ufficio tecnico dello stesso comune che, rispondendo ai magistrati, avrebbe confermato il ricorso a metodi discutibili per gli appalti.
Con il parere sfavorevole dei sostituti Pasquale Pacifico e Simona Russo il gip Valentina Balbo ha fissato udienza per fine novembre.
A chiedere l’esame in questa formula sono stati l’ex sindaco Antonio Fiaccato, il presidente del consiglio comunale uscente Cristina Rizza, il padre, Calogero Rizza in passato assessore e consigliere comunale e, infine l’amministratore della «Litos progetti srl» Gaetano Alfonso Ippolito – assistiti dall’avvocato Giuseppe Dacquì – tra amministratori, dirigenti pubblici, imprenditori e professionisti che sono finiti al centro di questa inchiesta di carabinieri e guardia di finanza.
Associazione a delinquere, concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e falso ideologico, abuso di ufficio, le ipotesi che a vario contestate dalla procura.
E per i coinvolti, al momento del blitz, a vario titolo, sono scattati arresti domiciliari, divieto di dimora nel comune di Santa Caterina Villarmosa, sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio, divieto di esercitare attività imprenditoriale o di ricoprire uffici direttivi di persone giuridiche per un anno, obbligo di soggiorno nel comune di residenza e sospensione dall’esercizio della professione.