Gela – È un tesoro in odor di mafia quello che è stato sequestrato a un sospetto appartenente al clan mafioso Rinzivillo di Gela. La misura ha colpito anche suoi familiari.
I beni su cui sono stati apposti i “sigilli” toccherebbero il tetto dei dieci milioni di euro. E sono scattato sull’onda della condanna da lui rimediata per associazione mafiosa.
Del tesoro requisito fanno parte
Cinque conti correnti bancari, una polizza assicurativa, quote di un fondo d’investimento, un immobile di pregio nel Piacentino e, sempre lì, la sua abitazione, una quarantina o poco meno di mezzi, oltre una novantina d’immobili e un paio di appezzamenti di terreno tra Toscana, Lombardi ed Emilia Romagna e le quote societarie di tre aziende nel campo delle costruzioni con basi in Sicilia e in Lombardia.
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Bologna su richiesta della direzioen distrettuale antimafia, è stato eseguito dai carabinieri di Piacenza, insieme ai loro colleghi di Caltanissetta, Bergamo, Milano, Pavia, Verona e Pisa.
Secondo la tesi accusatoria lo squilibrio tra il potere reddituale dell’ex possessore dei beni e dei suoi familiari sarebbe stato assai inferiore rispetto a quanto avrebbero accumulato negli anni.
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