Roma – In Sicilia quando si prende un aereo volano le persone in aria e i prezzi dei biglietti alle stelle. A denunciarlo al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti è l’onorevole Daniela Cardinale attraverso una interrogazione La parlamentare mussomelese osserva: “Per effetto anche dell’abbandono di alcune compagnie aeree – Vueling e Ryanair – volare in Sicilia, negli ultimi tempi, è diventato molto oneroso: si può spendere fino a 500 euro per un volo diretto a Roma o Milano: addirittura di più di un volo intercontinentale. Tira aria di raggiro – prosegue la Cardinale – sulle spalle di un popolo, quello siciliano, che, suo malgrado, sostanzialmente può spostarsi soltanto in aereo se vuole raggiungere in tempi ragionevoli la sua destinazione. Di fatto è una tassa occulta che i residenti in Sicilia pagano indebitamente, che colpisce chi per studio, cure o lavoro si deve recare fuori dalla Sicilia”. La deputata traccia poi una possibile soluzione immediata: “la cosiddetta continuità territoriale, il regime che permette allo Stato di pagare le compagnie aeree perché calmierino i prezzi. Sistema già in vigore in Sardegna, ove si paga stabilmente un prezzo equo da Cagliari, Olbia e Alghero verso Linate e Fiumicino”. Rivolgendosi alla ministra Paola De Micheli la politica siciliana auspica che in concomitanza delle prossime festività, periodo in cui la richiesta aumenta al fine di evitare fenomeni speculativi ai danni dei siciliani, “si avvii urgentemente con le istituzioni locali un tavolo di lavoro affinché si possano attivare tutte le misure, come per la Sardegna, per compensare il gap legato alla posizione geografica attraverso agevolazioni sui costi dei trasporti aerei, marittimi e ferroviari”.