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Comunali Marianopoli: l’intervista all’ingegnere Casucci

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Marianopoli – Le elezioni comunali segnano sempre e da sempre una supremazia del vincolo sull’ideologia, del rapporto personale su quello ideologico. Più il centro è piccolo, maggiormente è possibile cogliere questa gerarchia rovesciata alla quale non sfugge nemmeno Marianopoli, paese in cui PD e Forza Italia hanno trovato comunità d’intenti e di candidato a sindaco  nell’ingegnere Calogero Casucci, 33 anni, forzista della prima ora e attento osservatore e attore della vita politica e sociale di Marianopoli. L’intervista

D.  Rispetto alla scorsa tornata in cui ha vestito i panni di aspirante sindaco,  cosa è cambiato?

R. Cinque anni anni fa io e altri giovanissimi ci siamo messi in gioco per dare un segnale di rottura. Eravamo nuovi ma non sprovveduti, la vittoria non era la priorità. Il nostro obiettivo, credo raggiunto, è stato quello di seminare, di far germogliare un’alternativa. Ora la candidatura non nasce da una mia esigenza o velleità personale, anche perché essere sindaco  è un servizio onorevolissimo ma  gravoso che finisce, inevitabilmente, per togliere tempo anche agli impegni professionali.  C’è stata una convergenza  spontanea sulla mia persona e a quel punto non mi sono tirato indietro.

D. Sul suo nome c’è stata una sintesi inusuale, tra due partiti, FI e PD, tradizionalmente antitetici…

R. E’ una grande dimostrazione di unità. Invece di ergerle, abbattiamo le barriere pur di portare avanti  un progetto comune.

D. A proposito di dialogo,  ce n’era uno in corso con la dottoressa Di Gesu, è naufragato, si è interrotto?

R. No. Le dirò di più, non c’è nessuna preclusione  nei confronti della dottoressa Di Gesu, persona che stimo e con la quale sono tuttora pronto a trovare la quadra e a fare squadra. Vogliamo riportare a Marianopoli la pace sociale con i fatti, non con le chiacchiere;  siamo aperti a tutte le forze, politiche e della società civile che vogliono costruire una proposta utile.

D. Perché gli elettori dovrebbero sposare il suo progetto?

R. Perché siamo i garanti di quella concordia di cui le ho appena detto. Necessaria e indispensabile per risolvere i problemi sociali ed economici che negli ultimi anni e soprattutto a seguito della pandemia a Marianopoli si sono acuiti, assumendo dimensioni allarmanti.

D. Quale soluzioni prioritarie intende adottare per risolvere queste criticità?

C’è il PNR e altri fondi europei. Questa è una opportunità che non si ripeterà nei prossimi cinquanta anni. O la cogliamo o moriamo, nei piccoli centri sopravvivrà solo chi sarà in grado di sfruttare  questo treno che non ripasserà.  Noi su questo aspetto siamo molto ferrati e credo che abbiamo le necessarie competenze per cogliere questa occasione irripetibile.

D. Qual è il suo giudizio politico sull’operato dell’attuale amministrazione ?

R. Siamo un’alternativa. Si poteva fare di più. Miriamo a portare avanti quanto di buono è stato costruito e a fare quello che non è stato fatto. Poi al di là dell’esito delle urne, offriremo massima collaborazione e agiremo nell’interesse esclusivo del paese.

 

 

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