Mussomeli – «Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini». Osservava con acume il poeta Heine. Nel Vallone, sembrerebbe che qualche scellerato stia appiccando, con ogni probailità deliberatamente, incendi in luoghi dove è scritta la storia plurisecolare e plurimillenaria delle nostre zone. A Sutera per esempio, il cui territorio da diversi giorni è in preda al fuoco, fiamme di stupidità insopportabili per il professore Nino Pardi che, facendosi portavoce dello sdegno di tanti, ha scritto: “Vi siete presi un lato di Rocca Spaccata e Donna Spusa, oggi vi siete presi l’altro lato della Rocca Spaccata e Santa Croce. Cosa vi manca? Il Pizzo San Marco e il monte San Paolino, anche perchè Donnibbesi l’avete rasa al suolo due anni fa. Li chiamano piromani oppure cretini, ma bisogna chiamarli con il loro vero nome: criminali! Mi viene da piangere per il patrimonio naturale e boschivo volatilizzato in due giorni”. A Mussomeli i roghi hanno interessato il castello e non risparmiano nemmeno la zona in cui insiste uno dei sito archeologici più importanti della Sicilia: Polizzello. Qui in una giornata ventosa che, come denuncia Pippo Sorce “è quella ideale per “incoraggiare l’azione venale del misero uomo” la ricca flora e fauna è stata carbonizzata. Va detto che le fiamme non stanno risparmiando niente e nessuno, nell’agro di ogni comune del nisseno sono incessanti le sirene dei mezzi di vigili del fuoco e corpo forestale, mentre volontari e residenti contrastano dove e come possono i fuochi appiccati ovunque da qualcuno che ha bruciato il cervello e, ora, vorrebbe mandare in fumo storia, natura, luoghi e, forse abitanti, del cuore di Sicilia.