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DAToS, il progetto di toponomastica orale della prof. Marina Castiglione di UNIPA approda ad Acquaviva Platani.

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Acquaviva Platani – Venerdì 4 agosto , un’orda di studiosi di UNIPA, capitanata dalla prof. Marina Castiglione e dall’illustre prof. Giovanni Ruffino, ha invaso piazze, viuzze e persino abitazioni private del paese del principe Spadafora. DAToS, Dizionario – atlante dei toponimi orali in Sicilia, è il progetto di ricerca che ha portato l’ateneo palermitano nel piccolo centro dell’entroterra siciliano, alla ricerca e alla scoperta del patrimonio toponomastico in possesso della cultura popolare. Una mappatura collettiva che prende le mosse tre anni fa dal dottorato di studi umanistici e dal Centro di studi filologici siciliani e che, venerdì, ha fatto registrare sul campo “una partecipazione quasi commuovente”, riferisce la coordinatrice, prof. Castiglione, nelle cui vene scorre sangue acquavivese. Un progetto riconosciuto dal recente Piano di finanziamento del Prin 2022 e che verrà seguito dagli atenei di Palermo, Catania, Messina. Sorprendenti sono stati i risultati della giornata nella quale sono stati coinvolti non solo i residenti ma anche gli emigrati che conservano un ricordo molto vivido di come si viveva il territorio. “Un aspetto inedito riguarda l’approccio col territorio circostante. Acquaviva è solitamente pensata come un’appendice di Mussomeli. Grazie all’interlocuzione con gli abitanti del posto, è emerso, invece, non solo che Acquaviva gode di un’identità propria ma anche che il rapporto privilegiato il paesino, nel tempo, lo ha intrattenuto con Cammarata. Praticamente sull’altro versante. Un rapporto condotto sul binario del Platani che ha convogliato a sè le due sponde di territorio. Non solo per l’approviggionamento di acqua ma anche per gli animali, il giardino e l’orto. “C’è ancora chi ricorda il primo colpo di piccone, quando al posto dell’attuale strada vi era una trazzera selciata. La carta d’identità di un territorio che, solo in parte, coincide con l’oggi”. Oggi che i confini amministrativi hanno sostituito quelli naturali. Il toponimo è mirabile esempio di sintesi linguistica che mette insieme i due ambiti, quello naturale e quello culturale, fornendo altresì informazioni di carattere scientifico celate nella parola”, continua la prof. Castiglione. Il gruppo è stato accolto dal sindaco Salvatore Caruso che si è dichiarato “particolarmente onorato di potere ospitare un progetto di così elevata caratura sociale e culturale. Un plauso alla prof. Castiglione che ha individuato Acquaviva quale culla del progetto”. Meritevole di menzione la relazione del prof. Giovanni Ruffino, presidente del Centro di Studi Filologici e Linguistici siciliani che ha posto l’accento sul Mediterraneo quale elemento fortemente caratterizzante della Sicilia tutta. Già nel pomeriggio si è operata una prima fase di restituzione del lavoro, sia su piattaforma online che in cartaceo, mostrando simultaneamente l’immagine del luogo e la descrizione registarata. Le mappe animate prendono voce e fanno parlare una Sicilia interna che sa di rapporto atavico col suolo e col suo territorio. Protagonista lo spazio, sia esso naturale, simbolico, di lavoro. Nel pomeriggio, dopo aver visitato la stazione e i luoghi di Salvatore Quasimodo, di cui si sono letti alcuni passi, la troupe, composta da vento dottorandi, due coordinatori e tanti appassionati, si è spostata a Tenuta Lanza, dove è intervenuto Giuseppe Lanza. Poi, per finire, Laboratorio del Gusto, con dimostrazione di molitura e impasto per paste perciasacchi biologiche, e convegno sul tema Narrazioni, collezioni, degustazioni. La cultura delle aree interne. Il secondo step del progetto prevede, attorno alla metà di settembre, la tappa a Mussomeli, individuato quale comune partner del laboratorio di ricerca che studia i comuni a coppie.

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