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Delitto Naro, nuove accuse per un buttafuori   

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San Cataldo – Nuove accuse piovono sul capo di un buttafuori di una discoteca palermitana alla sbarra per l’uccisione di un giovane medico sancataldese.

È stata la procura del capoluogo isolano a contestarla al buttafuori palermitano Gabriele Citarrella già alla sbarra per omicidio e,  adesso, il pm ha contestato anche l’ipotesi di rissa aggravata. Così da andare ad appesantire ulteriormente la sua posizione.

Con lui sono in Assise Pietro Covello e Francesco Troia, il primo buttafuori regolare, il secondo abusivo, della discoteca «Goa» di Palermo.

Lì, in quel locale, la sera del 14 febbraio del 2015 è stato ucciso con un pestaggio l’allora venticinquenne Aldo Naro, giovane medico assassina pochi giorni dopo la sua laurea in una festa in maschera.

I suoi familiari (assistiti dagli avvocati Antonino e Salvatore Falzone) si sono costituiti parte civile. E proprio da una loro denuncia è partita l’indagine che ha poi ha dato linfa a questo nuovo filone per omicidio.

La stessa corte d’Assise ha poi rigettato alcune richieste della difesa. A cominciare dall’eccezione di nullità riferita alla perizia eseguita sulla salma di Aldo Naro dopo la riesumazione. Per la Corte è un atto utilizzabile nel procedimento, così chiesto dalle parti civili. No dei giudici anche alla questione preliminare legata alla presunta nullità della richiesta di rinvio a giudizio.

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