Home Cronaca Denaro a strozzo, la Cassazione inchioda complice del «cravattaro»

Denaro a strozzo, la Cassazione inchioda complice del «cravattaro»

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Caltanissetta – Denaro a strozzo a un collega. E lui, l’accusato, avrebbe fatto da tramite tra il compagno di lavoro e suo fratello che avrebbe prestato all’altro soldi a tassi usurai. Un passaggio, questo, ormai messo in ghiaccio dalla Cassazione che ha reso il verdetto non più impugnabile.

Così da inchiodare sulle sue responsabilità il presunto tramite con il cravattaro – che a sua volta era stato già giudicato e condannato – Gaetano D. dipendente di banca e collega dell’usurato.

Per lui è divenuta definitiva la condanna a due anni e otto mesi di reclusione, così com’era già accaduto nei due precedenti gradi del giudizio.

È stata la Suprema Corte a blindare il verdetto rigettando il ricorso presentato dai legali dell’imputato di usura che hanno sempre messo in discussione l’impianto accusatorio nei confronti del loro assistito, chiamato in causa sull’onda del coinvolgimento del fratello.

L’indagine, che a più riprese ha poi fatto scattare le condanne a carico dei due fratelli, è partita proprio da una denuncia presentata dalla vittima di usura che non avrebbe più potuto onorare le presunte richieste esosissime di denaro a fronte di quell’originario prestito. E, sempre secondo la tesi accusatoria, sarebbe stato pure minacciato.

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