Caltanissetta – Padre e figlio condannanti per droga e danneggiamenti. Uno, però, ha scelto la via del rito abbreviato, l’altro ha preferito patteggiare la pena.
Differenti le strategie processuali scelte dei niscemesi Gaetano Bergamo e il figlio Pasquale entrambi chiamati a cospetto del giudice.
Il primo è andato in abbreviato e s’è visto comminare dal gup del tribunale di Gela 2 anni e 8 mesi di reclusione, mentre l’accusa ha proposto oltre quattro anni.
Il figlio, invece, ha patteggiato la condanna a 2 anni e 2 mesi. Sono stati accusati a vario titolo di detenzione e spaccio di stupefacenti e possesso di armi.
Le loro posizioni, però, passano però per un distinguo. Sì, perché al genitore è stato pure addebitato un attentato incendiario.
Ma è un episodio, quest’ultimo legato al danneggiamento con il fuoco, al centro di un’indagine a più ampio respiro e che ha coinvolto altri cinque indagati.