Caltanissetta – Due di loro sarebbero stati pedine di una rete organizzata di spacciatori. Per altri quattro sospetti pusher è ormai trascorso troppo tempo. Che, nel concreto, s’ è tradotto in due condanne e reato prescritto per gli altri.
È lo spaccato del processo nato da una costola della maxi inchiesta antidroga «Cobra» che, a sua volta, ha inglobato altri dossier sempre incentrati su movimentazione di stupefacenti.
Le due condanne, a 2 anni e 8 mesi ciascuno, sono state comminate al trentenne Salvatore Luca Curatolo e al ventottenne Alessandro Pilato – assistiti dall’avvocato Walter Tesauro – i soli a essere chiamati in causa per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti.
Gli altri quattro, invece, rispondevano di singoli episodi di smercio. E per loro, come chiesto dalla stessa procura, è arrivata la prescrizione.
L’hanno ottenuta la ventiseienne Veronica Allegro, il quarantatreenne Marcello Toscano, la ventottenne
Chiara Bellia e il trentacinquenne Michele Claudio Manganaro – difesi dagli avvocati Maria Francesca Assennato, Dino Milazzo, Martina Vurruso – tirati in ballo – solo per sospetti episodi di cessione di stupefacenti.
Hashish ma anche un po’ di cocaina, in particolare, che durante i loro colloqui telefonici o parlando con clienti, indicavano con un linguaggio criptico nel tentativo di eludere eventuali intercettazioni. Tentativo che, però, è fallito.
E sarebbero stati smerciati, secondo l’accusa, hashish con un costo, per dose da 10 a 20 euro o, ad esempio, cocaina a 150 euro per un grammo e mezzo.