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Duro colpo a Cosa nostra, pioggia di arresti dei carabinieri contro il mandamento di Porta Nuova

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Nuovo duro colpo al mandamento mafioso di Porta Nuova. Lo hanno inferto i carabinieri con un’operazione, nome in codice «Vincolo», che ha fatto scattare venti ordinanze di custodia cautelare, di cui sette in carcere, due obblighi di dimora e undici obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Misure che sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo su richiesta della direzione distrettuale antimafia che ha coordinato le indagini dei militari del nucleo investigativo del comando provinciale. Ai venti indagati sono state contestate le ipotesi di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di stupefacenti, ricettazione, favoreggiamento personale e porto abusivo di armi, tutti reati aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. L’operazione è la prosecuzione di altre precedenti che sono state relative all’omicidio di Giuseppe Incontrera Giuseppe del 5 luglio dello scorso anno e, ancora del fermo del pm «Vento» del 6 luglio 2022. dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere «Vento 2» del 16 luglio 2022, dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere «Centro» del 15 dicembre  dello scorso anno e dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere « Centro 2» del 6 febbraio scorso. Più in dettaglio, quest’ultima inchiesta avrebbe consentito ai carabinieri di portare a galla gravi indizi su sette presunti appartenenti a Cosa nostra sospettati di far parte delle famiglie di Porta Nuova e Palermo Centro, nel mandamento di Porta Nuova. Sarebbe stata ricostruita una estorsione ai danni danno di un imprenditore nel settore delle scommesse sportive. Sarebbe stato tracciato un quadro chiaro su un’associazione per delinquere, direttamente collegata al mandamento mafioso, che avrebbe trafficato ingenti partite di cocaina, eroina, hashish, marijuana e crack. E anche lo smercio sarebbe stato gestito da affiliati a Cosa nostra. E, infine, ai familiari di detenuti ritenuti affiliati al mandamento di Porta Nuova, è stato contestato il reato di ricettazione perché soldi sporchi, frutto di estorsioni e gli altri affari illeciti della cosca, sarebbero serviti proprio per il mantenimento in carcere degli stessi reclusi.

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