Home Cronaca «Era tra i sicari», chiesto l’ergastolo per un riesino

«Era tra i sicari», chiesto l’ergastolo per un riesino

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Caltanissetta – Chiesto l’ergastolo per un riesino ritenuto tra gli autori di un agguato al nord. È stata la procura di Monza a sollecitarlo, ritenendolo pienamente coinvolto nella vicenda al centro del procedimento.

Quello legato al delitto del quarantaduenne di nazionalità albanese, Lamaj Astrit, sparito nel gennaio del 2013 e cui resti sono stati trovati nel gennaio di quattro anni fa in una villetta del Monzese.

E a rischiare il «fine pena mai» è il quarantasettenne di Riesi, Salvatore També – assistito dall’avvocato Giuseppe Gervasi – tirato in ballo dallo stesso pentito che ha dato l’input all’apertura dell’inchiesta. È il riesino Carmelo Arlotta a sua volta già condannato per questo delitto.

Secondo l’accusa, Tambè, ora alla sbarra dinanzi l’Assise di Monza, avrebbe avuto un duplice ruolo. Sì, perché avrebbe tenuta bloccata la vittima nel momento in cui altri lo stavano strangolando. E poi si sarebbe occupato di disfarsi dell’auto, una Volkswagen Golf, dello stesso albanese. E per questa vicenda ha già patteggiato.

In un primo momento l’imputato è rimasto indagato a piede libero. Poi, poco meno di un paio di anni dopo il ritrovamento dei resti dell’albanese, è stato arrestato. Anche se successivamente il tribunale del riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico per questo delitto.

E se la procura monzese ne ha chiesto la condanna all’ergastolo di Tambè, di contro la difesa ha messo in discussione l’intero impianto accusatorio puntato l’indice contro la versione dei fatti fornita agli inquirenti dal collaborante Carmelo Arlotta.

Altri coinvolti in questo delitto, ritenuti in qualche modo vicini al clan Cammarat a di Riesi, sono già stati processati e condannati.

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