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Estorsione, truffa e usura: pena annulla in Cassazione

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Caltanissetta – Annullata una condanna a carico di un sospetto truffatore. Il colpo di spugna, seppur non definitivo, è arrivato adesso dalla Cassazione.

Il verdetto è stato emesso nei confronti del quarantottenne nisseno Michele Giarratana – assistito dall’avvocato Danilo Tipo – che ha beneficiato dell’annullamento della precedente condanna a 2 anni e 10 mesi di reclusione.

Questa la pena che gli era stata inflitta in appello a fronte dei quattro anni e cinque mesi in primo grado  per le ipotesi estorsione, truffa e usura aggravati.

Gli “ermellini”, però, hanno annullato con rinvio, rimandando gli atti alla corte d’appello per la celebrazione di un quarto processo a carico dell’imputato.

La vicenda ruota attorno a un prestito di diciassettemila euro che lo stesso Giarratana – e altri suoi precedenti coimputati – avrebbero concesso a un imprenditore in momentanea difficoltà.

Ma in cambio di quei soldi – è stata la tesi accusatoria – avrebbero preteso interessi esosissimi. E nel momento in cui il debitore non sarebbe stato in grado di onorare gli impegni, avrebbero rivenduto una sua auto di lusso intascando quei soldi.

Ma non sarebbe finita qui. Perché sarebbe stato chiesto allo stesso di presentarsi in una concessionaria di Palermo per acquistare un Suv  esibendo  documenti d’identità falsificati. Così, secondo gli inquirenti, la vittima si sarebbe poi trasformata in complice.

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