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Facevano da “bancomat” per i sussidi, denunciati 4 negozianti e 100 percettori del reddito di cittadinanza

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Caltanissetta – Funzionavano come un bancomat in cambio, però, di una percentuale. Così avrebbero trasformato in denaro contante la disponibilità economica della carta legata al reddito di cittadinanza.

Somme, quelle del sussidio, che per legge possono solo essere spesi per l’acquisto di beni e non possono essere tramutate in denaro “liquido”.

E, invece, quattro commercianti ritenuti compiacenti dalla polizia, avrebbero offerto loro quattrini sonanti, ma trattenendo una percentuale per loro.

Sono stati scoperti dalla polizia insieme a un centinaio di percettori di reddito di cittadinanza. Per i quattro esercenti è scattata la misura cautelare.

In particolare il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale. Gli è stata imposta dal gip del tribunale di Caltanissetta su richiesta della procura che ha coordinato le indagini della Digos.

L’operazione, nome in codice «Cash Point», è frutto di una indagine degli agenti della divisione investigazioni generali operazioni speciali.

Ai quattro esercenti nisseni sono stati contestati parecchi episodi di truffa aggravata ai danni dell’Inps in concorso con oltre cento percettori del sussidio economico del reddito di cittadinanza, tra cittadini italiani e extracomunitari.

La polizia avrebbe accertato che solo nell’arco degli ultimi tre mesi l’affare avrebbe interessato un giro complessivo di poco meno di 126 mila euro.

È nel giugno dello scorso anno che le indagini sono partire con appostamenti e pedinamenti. Così all’interno degli esercizi commerciali sospetti sono stati installate videocamere-spia che avrebbero consentito alla Digos di documentare tantissimi passaggi di denaro.

Quei filmati avrebbero immortalato un via vai da quegli esercizi nei giorni a ridosso dell’accredito del sussidio. I beneficiari si sarebbero recati lì uscendo poi da quei negozi a mani vuote. Senza avere comprato nulla. Anzi qualcuno, in quelle registrazioni, sarebbe stato ripreso anche con soldi o carte elettroniche tra le mani.

Il tutto, dal punto di vista investigativo, passando, peraltro, per riscontri incrociati con Inps, uffici postali e banche.

Flussi di quattrini che, peraltro sarebbero stati confermati anche dalla notevole movimentazione di soldi nei conti correnti degli stessi negozianti.

Tra le pieghe dell’operazione, durante le perquisizioni, all’interno delle stesse rivendite sono state trovate e sequestrate carte legate al reddito di cittadinanza.

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