Home Cronaca Forum dell’acqua, «no al ddl e la gestione sia pubblica»

Forum dell’acqua, «no al ddl e la gestione sia pubblica»

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Caltanissetta – Chiesto il ritiro o la bocciatura integrale della legge sull’Acqua del presidente Musumeci. L’esortazione è arrivata dal Forum siciliano acqua e beni comuni.

«La maggioranza assoluta dei cittadini e degli enti locali siciliani si sono espressi per la gestione pubblica del servizio idrico senza finalità lucrative e che la stessa legge regionale vigente esclude la possibilità di fare profitto sull’acqua bene comune», è stato spiegato dai rappresentanti dello stesso forum

E sono andati oltre osservando che «è grave non rispettare la legge vigente che affida al Presidente della Regione l’onere di valutare la sussistenza dei presupposti per l’eventuale recesso della convenzione con Siciliacque spa, previa verifica degli adempimenti contrattuali, a partire dagli investimenti previsti dal contratto quarantennale voluto da Cuffaro nel 2004 fino ad oggi».

E facendo riferimento al ddl, secondo lo stesso forum  la regione si ritroverebbe definitivamente dipendente  «agli interessi economici e finanziari della multinazionale francese Veolia, proprietaria del 75 per cento di Siciliacque».

E sarebbe questa, per lo stesso movimento  «una china pericolosa che espone il governo della Regione, la Commissione Ars ed il Parlamento ad un conflitto d’interesse difficilmente giustificabile … conflitto amplificato dal fatto che la Regione è al contempo legislatore e socio di minoranza di Siciliacque spa».

Da qui l’affondo secondo cui «dopo la sentenza del Tar  e quella inappellabile del Cga che hanno dichiarato illegittime le tariffe applicate da Siciliacque dal 2016 ad oggi ed incompetente la Regione a ratificarle, il ddl sembra l’estremo tentativo di mantenere in vita una società che sempre secondo la legge dovrebbe cedere reti ed impianti ai gestori d’ambito».

Così è stato chiesto dallo stesso forum che il governo regionale ritiri il decreto legge in tal senso  e «di attuare in tempi rapidi la legge vigente che la sentenza della Corte Costituzionale ha reso perfettamente aderente alla legislazione nazionale ed europea, per non perdere i fondi pubblici necessari a superare il gap infrastrutturale siciliano».

Esortazione al forze politiche perché «boccino integralmente il testo attualmente all’esame della quarta commissione ambiente».

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