Mussomeli – Con il Pontefice e il patrono d’Italia condivide non solo il nome ma anche l’amore per l’essenzialità e la semplicità. Non solo “nomen omen” ma più “più facta che verba”. Il Rev.do DonFrancesco Lomanto, arcivescovo metropolita di Siracusa, è un disarmante e mirabile esempio di umiltà praticata e mai predicata. Così per le feste natalizie, a bordo di un’auto sgangherata, senza onori, orpelli, agi e clamori a cui spesso non rinunciano prelati e fedeli, è giunto a Natale nella sua casa, nel sue paese: Mussomeli. Con le persone di sempre, i luoghi di sempre ma l’umiltà di pochi anzi pochissimi. La Santa Messa a Sant’Enrico dove è stato parroco per tanti anni, la visita alla sorelle e al fratello, Don Achille, lo scambio di parole , mai dal pulpito ma sempre a tu per tu, con i concittadini. Il monsignore, nel suo soggiorno natalizio mussomelese, si è dedicato, soprattutto, alla carità silenziosa. Sono certo che il religioso quando avrà notizia di questo articolo sarà imbarazzato, disdegnando, come sempre, riflettori e passerelle. Chi scrive, grazie a un fedele anonimo, ha notizia che l’alto prelato, infatti, in questi giorni ha speso il suo tempo a visitare gli infermi. In modo riservato, discreto e personale. Credo che il suo gesto, in un periodo buio e profondo, sia un altissimo insegnamento morale, per credenti e non, sull’etica del primato dell’uomo sulle cose, della supremazia degli esempi concreti sulle vuote omelie.
Questo sito utilizza cookie funzionali e script esterni per migliorare la tua esperienza. È possibile modificare il tuo consenso in qualsiasi momento. Le tue scelte non influiranno sulla navigazione del sito.OkNoPrivacy policy