Caltanissetta – Cinque gli indagati per la morte di un giornalista nisseno. Sono tutti medici, quattro dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta e uno di Udine.
Tutti tirati in ballo per il decesso del giornalista settantaquattrenne Lino Lacagnina, deceduto dopo un intervento di chirurgia vascolare.
Indagine chiusa per tre chirurghi vascolari e un radiologo del «Sant’Elia» e, con loro, un chirurgo vascolare di Udine.
A loro carico il sostituto procuratore Simona Russo ha ipotizzato il reato di omicidio colposo aggravato e per tre di loro, anche il falso in atto pubblici. Il luttuoso epilogo risale al febbraio dello scorso anno. E l’indagine ha preso le mosse dalla denuncia presentata dai familiari – assistiti dall’avvocato Aldo Bellomo – in particolare la moglie e la sorella.
Sulla salma è stata pure eseguita l’autopsia e sulla base delle risultanze i nomi dei cinque professionisti – assistiti dagli avvocati Giacomo Butera, Sergio Iacona, Sara Sammartino e William Giacalone -finiti al centro del dossier si sarebbero appesantite.
L’accusa ha ipotizzato che non siano stati effettuati taluni esami preliminari prima di sottoporre il paziente a intervento chirurgico, in particolare una riparazione endovascolare, per la cura dell’aneurisma dell’aorta addominale. Omissione che, secondo la tesi della procura , sarebbe risultata poi determinante.