Gela – Dopo due fumate nere tornano in udienza preliminare i noti imprenditori gelesi Luca attivi nei settori delle automobili di lusso e immobiliare. Finiti, nel luglio di tre anni fa, al centro di una maxi inchiesta della guardia di finanza, sotto il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, che ha coinvolto anche funzionari delle forze dell’ordine.
Dal gup sono chiamati i fratelli Francesco Antonio e Salvatore Luca e il figlio di quest’ultimo, Rocco Luca, che sono stati tirati in ballo per concorso esterno in associazione mafiosa.
È, ancora, Francesco Gallo, Concetta Lo Nigro, Maria Assunta Luca, Maria Assunta Luca – rispettivamente genero, moglie e figlia di Salvatore Luca – Emanuela Lo Nigro, sorella di Concetta, chiamati in causa per l’ipotesi di riciclaggio
Secondo lo spaccato tracciato dagli inquirenti, la figlia di Salvatore sarebbe stata socia di più aziende, la moglie rappresentante legale e la sorella di lei una sospetta testa di legno.
La richiesta di rinvio a giudizio pende anche sui funzionari di polizia Giovanni Giudice e Giovanni Arrogante. ai quali sarebbe stata ricondotta l’ipotesi corruttiva.
Sullo sfondo quella che l’accusa ha indicato come mercato del credito irregolare ritenuto legato ai capitali investiti nella vendita di auto di lusso.
Tra le pieghe dell’inchiesta, nel luglio del 2019, sono stati sequestrati agli imprenditori Luca beni per qualcosa come 68 milioni di euro.