Caltanissetta – Bilancio, come sempre positivo, quello tracciato dalla guardia di finanza in occasione dei poco meno di due secoli e mezzo di storia. Guardando a tutti fronti su cui è stata impegnata.
A cominciare dall’azione di contrasto delle frodi sui crediti d’imposta e dell’evasione fiscale. Sono stati scovati 21 evasori totali, che gestivano attività d’impresa o di lavoro autonomo – qualcuno attivo su piattaforme di commercio elettronico – totalmente sconosciuti al fisco. A questo si sono andati ad aggiungere 78 lavoratori in nero o irregolari 25 vittime di caporalato. Scoperti redditi
per oltre 26 milioni di euro sottratti al fisco ed imposte evase per 14 milioni di euro tra iva, irpef e ritenute non versate all’erario. Per dieci contribuenti sono scattate indagini finanziarie e sono saltati fuori maggiori imponibili per 8 milioni di euro. In tema d’indebite compensazioni e altri illeciti legati ai crediti d’imposta, sono state accertate compensazioni di crediti inesistenti per oltre un milione e mezzo di euro. L’ammontare sequestrato per indebite compensazioni è di 5 milioni e 300 mila euro. Per reati tributari in 35 sono stati denunciati e due arrestati. Il valore dei beni sequestrati per evasione e frodi fiscali è di oltre 8 milioni e mezzo di euro. Infine sono state scoperte 5 agenzie che operavano illegalmente nel settore gioco.
Per quanto riguarda la spesa pubblica, le verifiche non hanno riguardato solo i bonus fiscali ma anche i contributi a fondo perduto e i finanziamenti bancari assistiti da garanzia, al centro di 64 controlli che hanno fatto scattate 10 denunce per avere indebitamente intascato oltre 290 mila euro. Gli interventi in tema di spesa pubblica sono stati 491, oltre a cento indagini delegate dalla magistratura nazionale. E sono stati 21 i denunciati e 72 i segnalati alla Corte dei Conti per danni erariali di oltre 39 milioni di euro, di cui 200 mila erano destinate alla sanità. Le frodi scoperte in materia di fondi strutturali e di spese dirette gestite dalla commissione europea sono 6 con oltre 400 mila euro di contributi indebitamente percepiti. Per quanto riguarda le prestazioni sociali sono stati eseguiti 390 controlli di cui 271 sul reddito di cittadinanza, svolti in collaborazione con l’Inps. IN 214 sono stati e 190 di loro per avere indebitamente percepito e richiesto il reddito di cittadinanza per un totale di 2 milioni di euro.
«Un importante impegno – è stato sottolineato – rivestono i controlli degli appalti, anche in forza dei compiti istituzionali e del ruolo assunto dal corpo nell’ambito del Pnrr, in vista del quale la guardia di finanza sta affinando strumenti di analisi e moduli operativi, in collaborazione con tutte le amministrazioni che risultano responsabili della gestione e dell’attuazione dei progetti e degli investimenti». In tal senso nei giorni scorsi il comandante provinciale, il colonnello Stefano Gesuelli, con i comandanti provinciali di Palermo, Agrigento e Trapani, ha siglato un protocollo d’intesa con l’autorità di sistema portuale del mare della Sicilia Occidentale – chiamata a gestire una quota ingente di risorse del Pnrr per interventi di ammodernamento ed efficientamento dei porti, compreso quello di Gela – per «mettere in atto una rete di efficaci relazioni operative a livello periferico al fine di porre in essere un adeguato presidio di prevenzione e contrasto a quegli illeciti in grado di pregiudicare il corretto impiego di tali risorse pubbliche».
Guardando al contrasto della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, per riciclaggio e autoriciclaggio sono stati eseguiti 7 interventi con 11 denunce – due gli arrestati – e sono state appurate somme riciclate per poco meno di nove milioni di euro di cui è stato proposto il sequestro. Sono state 150, invece, le operazioni sospette segnalata dalla banca d’Italia e verificate. Per quanto riguarda i reati fallimentari e societari i beni distratti con frode ai danni dei creditori ammontano a 12 milioni e 300 mila euro, mentre il valore dei beni patrimoniali sottoposti a sequestro è 4 milioni di euro.
In materia di misure di prevenzione patrimoniali e “nuovo codice antimafia” in 104 sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali, con successivi provvedimenti di sequestro e confisca per oltre 75 milioni e, ancora, proposte di sequestro altri 9 milioni e 300 mila euro. Poi, in relazione
al ricorso alle misure di prevenzione alternative dell’amministrazione e del controllo giudiziario di aziende infiltrate o condizionate dalla criminalità organizzata, le cosiddette “agromafie” hanno permesso di sottrarre all’influenza mafiosa i beni già in amministrazione giudiziaria di alcune aziende agricole. In tal senso è stata evidenziata la recente operazione «Terzo tempo» su presunte interferenze nella gestione di beni aziendali da parte di due fratelli e di dipendenti “fidelizzati” che hanno dato vita a 12 misure cautelari personali per furto ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.
In 22 sono stati denunciati per spaccio di droga e sei di loro sono stati arrestati. Sono stati sequestrati 47 chili di stupefacenti – scoperta anche nel Gelese una coltivazione di mille piante di cannabis nascoste dentro una serra – e 46 sono stati segnalati alla prefettura per essere inseriti nel registro degli assuntori.
Per quanto riguarda la lotta alla contraffazione sono stati effettuati 100 interventi con il sequestro di 78 mila prodotti con marchi contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri. E in 42 sono stati denunciati. Sequestrate anche 33 mila mascherine protettive irregolari.
Ultimo aspetto è quello delle operazioni di soccorso e concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica. E sono stati 7 mila i controlli personali e in esercizi commerciali. In evidenza anche l’attività dei baschi verdi anche per quanto concerne sicurezza e protezione personale e nei servizi di tutela e scorte a personalità e collaboratori di giustizia
«Sempre nel quadro della più ampia missione di concorso alla sicurezza interna del Paese, i finanzieri del comando provinciale di Caltanissetta hanno continuato a fornire il proprio contributo per la sicurezza dei cittadini, con il controllo del territorio per il contrasto ai traffici illeciti e la vigilanza di obiettivi sensibili, eseguiti unitamente alle altre forze di polizia», è stato sottolineato.