Mussomeli – Il chirurgo Pino Sorce replica alle dichiarazioni, rese nell’ultimo civico consesso dal geriatra e consigliere comunale Saverio Sciarrino, diramando un comunicato. “Caro collega Sciarrino, – scrive il medico nella nota – quasi quasi non volevo replicare alle sue accuse rivolte in maniera maldestramente velata alla mia persona nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, per non darle nemmeno importanza. Ma poi, riflettendo, ho pensato che nessuno e dico nessuno si deve permettere di scalfire, neanche minimamente, la mia dignità di uomo e lavoratore. Prima di strillare e di dire ‘cazzate’, come testualmente ha detto lei in maniera poco elegante, nel corso del suo intervento riferendosi al sottoscritto, le consiglierei di prendere le dovute informazioni per evitare di cadere nel ridicolo. Per cui, quando lei sostiene che il sottoscritto anziché criticare sarebbe potuto rientrare per dare una mano in occasione dell’emergenza, come hanno fatto molti colleghi in Italia, sappia, caro collega, che in data 16/03/2020 e quindi all’inizio e nel cuore dell’emergenza Coronavirus, ho inoltrato domanda di disponibilità (codice domanda 00058220) presso il Policlinico di Messina, quale Ente capofila per il reclutamento di Medici, anche pensionati, per l’emergenza Covid-19 in Sicilia. Questo per dimostrarle che la dedizione al lavoro del sottoscritto è totale e sincera, lontana da logiche strumentali. Lei sa benissimo – prosegue il chirugo – anche che avevo dato la disponibilità, dopo il pensionamento, a prestare servizio di volontariato presso il reparto di Chirurgia del nostro Ospedale, data la carenza di Personale Medico. Ma per tale motivo sono stato attaccato e deriso dal Sindaco Catania, “reo” di strumentalizzare la mia posizione. Per proseguire regolarmente l’attività nel reparto di Chirurgia, avrebbe pensato lui a fare arrivare i Chirurghi mancanti all’inizio del mese di Marzo. Pertanto, per evitare qualsiasi illazione, ho fatto un passo indietro. Ma purtroppo si è verificato quello che avevo preventivato e che temevo: la chiusura, spero temporanea, del reparto di Chirurgia, con conseguenti enormi disagi per i cittadini. A tale proposito – precisa Sorce – qualche settimana fa, ho avuto un fugace ed amichevole colloquio con il Sindaco Catania, durante il quale ho cercato di fargli capire che quello che intendevo fare non era assolutamente strumentale, perché non mi sarei mai permesso di fare demagogia sulla pelle dei cittadini e di barattare la mia professionalità e la salvaguardia della salute dei pazienti con una manciata di voti. Ho detto pure al Sindaco che per me, in ordine di priorità, l’Ospedale di Mussomeli, in cui ho lasciato un pezzo del mio cuore, viene subito dopo la mia famiglia. E ciò per farle capire quanto io possa tenere al nostro nosocomio. Quando, il 6/04/2020, con l’Onorevole Mancuso mi sono recato in ospedale per visitare il reparto Covid, indossando come di regola la mascherina, non era sicuramente a scopo elettorale, come qualcuno ha sostenuto, ma semplicemente per renderci conto del grande lavoro che era stato fatto per creare tale reparto dal nulla e capire quale potesse essere probabilmente il mio posto di lavoro una volta ripreso il servizio in occasione dell’emergenza. Caro collega Sciarrino, quando lei ha l’impressione e la presunzione di mettere in difficoltà qualcuno, sostenendo che, per le cose dette, ognuno ne risponderà nelle sedi opportune, sappia che il “Comitato Elettorale Pino Sorce Sindaco” è a disposizione degli organi inquirenti in qualsiasi momento, non avendo nulla da nascondere. Sicuramente non dovremo essere noi a preoccuparci per una eventuale indagine, perché è innegabile che delle leggerezze sono state commesse, come del resto testimoniato pubblicamente da altre persone. Quindi, caro collega, si faccia due conti e veda chi ha messo alla berlina la credibilità del nostro Ospedale. L’articolo pubblicato dal mio Comitato Elettorale – conclude il professionista – sulle manchevolezze in occasione dell’emergenza Coronavirus lo rifarei identico nei contenuti, ma col senno di poi ed alla luce di tutto quello che ne è scaturito, riconosco che la scelta dei tempi poteva essere migliore. Tanto le dovevo”.
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