Serradifalco – «L’errore è del progetto.. solo ed esclusivamente del progetto… né dell’impresa, né del direttore dei lavori né della sicurezza ». Così l’ avvocato Giuseppe Dacquì tira via le castagne dal fuoco per due dei quattro imputati tirati in ballo per il crollo di un’ala della scuola «Giovanni Verga» di Serradifalco.
In particolare per il direttore dei lavori, Pietro Garrasi di Milena e il coordinatore della sicurezza Gaetano Cordaro sotto accusa, in appello per rispondere di violazioni e mancato rispetto delle norme di sicurezza.
Con loro, sul banco degli imputati al cospetto della corte d’Appello presieduta da Maria Carmela Giannazzo – consiglieri Alessandra Giunta Giuseppe Tripi – anche il responsabile del cantiere, Nunzio Anicito e Franz Di Bella, titolare dell’impresa che si è aggiudicato l’appalto per la ristrutturazione. A loro carico la procura generale di Caltanissetta ha già chiesto la conferma della condanna a due anni ciascuno.
«Il crollo è da imputare al mancato ammorsamento di una parete, peraltro nascosto dall’intonaco, e che il progettista non avrebbe mai segnalato… così i lavori sono stati effettuati, a loro insaputa, in una struttura precaria, alquanto instabile», ha aggiunto l’avvocato Dacquì.
E per meglio rendere l’idea della presunta carenza strutturale ha mostrato in aula, alla Corte, Uno scatolone di cartone, mostrando come, tirando via il coperchio – che raffigurerebbe la copertura di quell’edificio – se una della pareti non è ancora l’intera struttura diventa traballante.
E la questione del mancato ammorsamento di una parete sarebbe stata pure rilevata dall’esperto nominato dalla stessa corte d’Appello.
Nei confronti dei quattro imputati, il Comune di Serradifalco – assistito dall’avvocato Antonio Campione – si è costituito parte civile.