Caltanissetta – È a Catania che si sposterà il processo legato al cosiddetto «sistema Montante». Ed è per una questione di competenza territoriale, anzi in questo caso esattamente per incompetenza territoriale, che il procedimento si dovrà spostare a Catania.
E le ragioni sono presto spiegate. Tutto è legato alla recentissima nomina di Nicolò Marino a procuratore aggiunto di Caltanissetta. Per lui un ritorno negli uffici giudiziari nisseni in cui era già stato pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia.
Ed è proprio la sua nomina a Caltanissetta, arrivata dal plenum del Consiglio superiore della magistratura, che ha riacceso ancora la questione, che era stata già sollevata in precedenza.
Già perché all’epoca dei fatti Marino, pur ricoprendo la funzione di assessore regionale, risultava in organico alla procura di Caltanissetta.
E, peraltro, nel processo Montante lo stesso magistrato è a, adesso, tra le parti civili. Da qu9i la richiesta da parte della difesa, in particolare dell’avvocato Giuseppe Dacquì, che il processo venga spostato a Catania.
E anche il resto del collegio difensivo e la stessa procura nissena hanno condiviso le argomentazioni con cui è stato chiesto lo spostamento del processo a una trentina d’imputati che il tribunale nisseno ha accolto.