Caltanissetta – Era stato accusato di essersi disinteressato dei figli dopo la separazione dalla moglie: ma alla fine il giudice lo ha assolto con formula piena. La vicenda giudiziaria ha preso le mosse dalla querela presentata dalla donna nei confronti dell’ex marito, S.I. (assistito dall’avvocato Rosario Didato). Era il febbraio 2017.
In quella circostanza lei (assistiti dall’avvocatessa Maria Francesca Assennato) aveva denunciato che il suo ex marito avrebbe incontrato con il contagocce i figli, soltanto nel fine settimana, uno sì e l’altro no , e non negli altri giorni prestabiliti.
Ma dal gennaio del 2017 non si sarebbe fatto più vivo e non sarebbe più venuto a prendere i figli. E i primi di febbraio, sempre di sette anni fa – secondo i contenuti della querela – lui si sarebbe pure recato in Germania per lavoro
Situazione, questa che secondo la donna le procurava grandi difficoltà sotto il profilo economico perché non avrebbe avuto modo di accettare qualche lavoro occasionale per la gestione dei suoi figli in tenera età. E anche la sua famiglia non poteva aiutarla perché viveva in Romania. Solo la madre sarebbe rimasta in Sicilia, ma girando molto per lavori occasionali pure lei.
La donna avrebbe pure lamentato l’impossibilità di tornarsene in Romania per l’ex marito non avrebbe acconsentito ad autorizzare l’espatrio sulla carta d’identità dei figli.
Sullo sfondo di questa vicenda anche un altro procedimento, a ruoli inversi, in cui la donna nell’ottobre di sette anni fa è stata condannata a trecento euro di multa, oltre al pagamento dei danni in favore dell’ex marito, perché in occasione di un incontro per la figlia minore, lei avrebbe colpito il marito con un calcio al fianco.
Il nuovo processo, quello che invece ha visto lui sotto accusa, ora s’è chiuso con l’assoluzione dell’uomo perché il fatto non sussiste. Questo il verdetto emesso dal giudice Marco Milazzo a fronte di una richiesta di condanna, da parte dell’accusa, a quattro mesi.
La difesa ha prodotto sentenze, screenshot di conversazioni whatsApp e ricevute che dimostrerebbero il pagamento dell’assegno di mantenimento e delle spese straordinarie da parte dell’imputato.