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Lasciati a terra per una crociera rapinarono l’agenzia di viaggio, in cinque condannati 

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Caltanissetta – Una rapina che s’è trasformata in una sorta di trasloco. Perché da quell’agenzia di viaggi avrebbero portato via un po’ di roba tra una Tv, un pc, un telefono, una stampante, una stampante, un frigorifero, un ventilatore, una dozzina di  modellini di navi da crociera, tre orologi, un case di pc il tutto per un valore di tremila euro

Un modo «fai da te» per ripagarsi dei danni che ritenevano di aver subito. Un paio di loro che dopo aver versato la caparra avevano rinunciato al viaggio, altri che, invece, dopo avere versato una quota per una crociera, sarebbero stati lasciati a terra.

E, per questa singolare vicenda, adesso, in cinque , tutti di San Cataldo così come lì si trova l’agenzia di viaggi, sono stati condannati per rapina.

La pena più severa, già al netto dello sconto di un terzo per via del giudizio con rito abbreviato ,  è stata  inflitta al  trentaquattrenne Alessio Pasquale Cordaro che ne è uscito con 4 anni e 8 mesi di carcere e, in più, duemila euro di multa. Poi la moglie, la trentatreenne Roberta Cipro, con 3 anni e 4 mesi e oltre a 1.600 euro di multa, il trentasettenne Luigi Michele Caruso ha rimediato 4 anni di reclusione e, pure lui,  1.600 euro di multa, il quarantaduenne Marco Antonio Pisella con 4 anni, 2 mesi e duemila  euro di multa – tutti e quattro assistiti dall’avvocato Gianluca Amico – e, chiude il quadro, il trentatreenne Riccardo Calì – assistito dall’avvocato Sergio Messina – con la pena a 4 anni di reclusione e 1.600 euro di multa. Tutti riconosciuti colpevoli di rapina aggravata in concorso e in più, Cordaro, è stato pure accusato di violenza privata, perché durante la rapina, rivolgendosi alle operatrici presenti in agenzia le avrebbe minacciate nel momento in cui avrebbero tentato di avvertire i carabinieri dui quanto stava accadendo. E poi si sarebbe ripresentato lì, un po’ più tardi, quando erano già arrivati i carabinieri e avrebbe minacciato ancora la titolare… «guai a te se parli… stai attenta a quello che dici», l’avrebbe avvertita.

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