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Lo stilista Sylvio Giardina veste il sindaco di Roma, Virginia Raggi, alla prima del teatro dell’Opera

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MUSSOMELI – Non per essere ripetitivo, ma Sylvio Giardina, figlio del mussomelese Vincenzo Giardina da anni residenti a Roma, è l’ennesima conferma che “Cu nesci arrinesci”! All’inaugurazione della Stagione del Teatro dell’Opera di Roma con “I vespri siciliani” di Verdi, Virginia Raggi, sindaco della Capitale, elegante nell’abito dello stilista Giardina ha attirato l’attenzione di fotografi e cameramen come una star. Avvolta in un top in velluto nero con scollo a v, spalle scoperte, lunga gonna a sirena bianca con motivi floreali neri, il primo cittadino ha raccolto molti apprezzamenti fra i tanti esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Sylvio Giardina è un creativo nato dal connubio tra moda e arte contemporanea come egli stesso dichiara: “Confezionare un abito è, per me, come realizzare una scultura”. Tutto parte dalla sua sensibilità artistica. Fin dall’infanzia crede che fare moda significa fare arte e che attraverso essa si possa trasmettere un messaggio. Nato a Parigi si sente per metà francese e per metà italiano. Il percorso di Sylvio Giardina è, però, una speranza per il panorama italiano, è la storia autentica di uno sperimentatore contemporaneo capace di muoversi nel mondo della moda con la forza dell’artista e del designer. Un progetto che fonde classicità e innovazione spingendo la sapienza sartoriale a rischiare combinazioni inedite di forme, materiali e lavorazioni. In questo senso l’esperienza di Sylvio Giardina è esemplare: studia a Roma all’Accademia di Costume e moda di Rosanna Pistolese, luogo che lui stesso definisce magico. Lì crea le basi culturali che in seguito applica ai suoi progetti lavorativi. Nel frattempo, designer come Yoji Yamamoto e Comme des Garcons presentano le loro collezioni a Parigi scardinando i concetti classici della moda. E’ fondamentale, nel suo progetto di crescita, imparare da questi maestri una nuova percezione delle cose, concepire il prodotto non più come mero capo di abbigliamento, ma come espressione dell’essere. Il punto di partenza resta però Roma: il lavoro comincia da Gattinoni, una maison storica romana: è lì che apprende le tecniche sartoriali e progettuali dell’alta moda. La Capitale, secondo Giardina,“ha mantenuto realtà produttive ad alto valore creativo, come l’artigianato. Ma appena posso raggiungo gli amici a Parigi: amo il suo essere intrisa di passato, di storia e di vissuto. Per me il vissuto delle vite altrui è la più grande fonte di ispirazione”.. Dopo dieci anni di lavoro con Antonio Grimaldi, nel 2010 Sylvio Giardina dà vita al marchio omonimo. La sua ispirazione nasce dalla musica, dall’architettura, dal cinema, dalla danza, dal teatro e soprattutto dall’arte. Rielabora ogni immagine, la studia e la trasforma secondo la sua visione. Confessa di credere nelle nuove generazioni capaci di contaminarsi, di far interagire la loro cultura e le diverse forme di espressione artistica. Il modo èdunque proprio questo, il legame fra arte e moda. “Non penso a una cosa o all’altra in maniera distinta. L’arte e la moda sono complementari e indispensabili l’una all’altra, si contaminano senza che io possa distinguere tra loro un confine”  ha dichiarato a Artribune Magazine. Nel suo paese di origine, Mussomeli, il maestro è conosciuto e ha molti parenti e la notizia del suo successo fa piacere a tanti che sui social hanno voluto complimentarsi inviando tanti like e manifestazioni di affetto con commenti di vera ammirazione.

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