Mussomeli – ”A Mussomeli le case costano un euro, una sagra 16mila”. Sebastiano Luvaro, imprenditore e strenuo avversario dell’operato dell’Amministrazione Catania, è il caso di dirlo, rende pan per focaccia, in occasione dell’ultima sagra della Guastedda, organizzata a Mussomeli lo scorso 8 e 9 dicembre. “Si tratta – incalza l’imprenditore – di propaganda, pubblicità non a costo zero, come ama ripetere il primo cittadino ma di una festicciola di quartiere con un budget di una kermesse di grande richiamo. Per la verità, i quattrini spesi, 8 mila al giorno, 1000, tra l’altro, solo per spot in imprecisate tv locali e regionali non mi pare che abbiano sortito l’effetto per cui sono stati previsti. Ravviso uno sperpero piuttosto che un investimento per la promozione. La sagra della Guastedda, infatti, non mi pare che abbia richiamato frotte di turisti. Anche la scelta dell’Amministrazione di vendere, per il tramite della Pro Loco, le guastedde ha, di fatto, danneggiato i possessori di partita Iva. Sarebbe stato più logico rivolgersi ai produttori e venditori. In un giorno di festa, qual è il week end dell’Immacolata, atteso dai commercianti come boccata di ossigeno per le asfittiche casse di esercenti e titolari di punti di ristoro, grazie a questa altissima trovata di marketing ora i commercianti non solo devono fare i conti con la crisi e lo spopolamento ma si vedono costretti a fronteggiare anche la concorrenza sleale dell’Amministrazione. I 16 mila euro – prosegue l’imprenditore – , inoltre, sono una cifra a mio avviso che presenta molti lati oscuri. Ad esempio mi chiedo perché l’Amministrazione nel piano finanziario inserisce 3400 euro per affitto del palco e degli stand nonostante questi siano di proprietà del comune stesso. Non mi capacito, inoltre, perché l’organizzazione dell’evento sia affidata alla Pro Loco, prevedendo, inspiegabilmente, che eventuali contributi della Regione siano devoluti interamente alla stessa associazione, ma nella manifestazione, come detto, stand e palco sono di proprietà comunale, per i lavori di montaggio e smontaggio di queste strutture ci si avvale dei dipendenti comunali. Tuttavia qualora dovessero arrivare fondi di una richiesta già presentata all’Assessorato Regionale all’Agricoltura andrebbero interamente alla Pro Loco.Peraltro , il Comune che è in dissesto non mi pare che sia nelle condizione di fare regalie. Se ha soldi da regalare, – conclude Luvaro – li doni ai cittadini tartassati dalle tasse anche comunali o li destini ai tanti servizi carenti, per tappare le buche per esempio“.