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Luvaro: “Non comprendo i magheggi del sindaco ma so che chiedere un contributo per soldi non spesi è una truffa”

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Mussomeli – “Il sindaco presenta documenti falsi, si contraddice ma, a suo parere, sarei io ad ingannerei i cittadini sui quali, ormai,  i suoi espedienti e magheggi non fanno più presa”. Se ieri Sebastiano Luvaro, in questa sfida a distanza col primo cittadino, ha lavorato ai fianchi il suo avversario, oggi prova ad assestare il colpo del KO. “Il documento che ho pubblicato  e che prevedeva costi pari a 16mila euro per la realizzazione della sagra della guastedda – ricorda l’imprenditore – non non sono stato io a produrlo, l’ho scaricato dal sito istituzionale del comune di Mussomeli. E’ un piano economico falso, come ammesso dal primo cittadino, gonfiato per ottenere finanziamenti in una manifestazione in cui, sempre a detta di Catania, l’Amministrazione non ha speso un centesimo. Su una cosa gli do ragione,  non ho dimestichezza su questi meccanismi poco cristallini. Però so benissimo che chiedere dei soldi e presentare piani finanziari falsi è un reato, si chiama truffa ai danni di un ente pubblico. Peraltro le carte false non sono state fatte nemmeno per il Comune, ma per avvantaggiare il braccio armato dell’Amministrazione, la Pro Loco, ormai associazione più politica che di promozione turistica che, per qualche oscura ragione,  è  la beneficiaria di contributi richiesti alla Regione sulla base di documenti non veritieri o dichiarazioni incoerenti. Perché o la sagra è costata 16mila euro come dichiarato nella richiesta di contributo, cifra che si evince nel piano economico scaricabile da chiunque nell’albo pretorio, oppure non è costata un centesimo, come dichiarato ieri , secondo una logica amministrativa incomprensibile,  nell’ultimo comunicato di Catania, e in questo caso non si capisce perché abbia richiesto contributi per una festa che non ha avuto costi. Le versioni diverse e contrastanti del sindaco sono poi accompagnate da gialli a cui non ha voluto o saputo rispondere. Perché tra le spese presentate figurano stand e palco che sono proprietà del Comune? Perché il sindaco e la Pro Loco non hanno reso pubblici gli incassi della due giorni dato che, come ho avuto modo di sottolineare, con una scelta che ha danneggiato gli esercizi che pagano le tasse, Pro Loco e  Amministrazione hanno deciso di sostituirsi ai commercianti, vendendo guastedde? C’è una parolina che nel paese dei balocchi, dei documenti adulterati, degli eventi che prima costano 16mila euro e poi diventano a costo zero dovrebbe tornare di moda: la trasparenza”.

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