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Un esercito di personalità ieri a Roma per la presentazione del libro dell’Onorevole Cardinale. IL Video

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Michele Guardì alla presentazione

Roma – In una salone molto gremito  dell’Hotel Bernini di Roma si è tenuta, ieri,  la presentazione  di “Un giovane della Prima Repubblica: Dal dopoguerra ad oggi tra i sogni, le vittorie e le sconfitte di una generazione” (Rubbettino Editore),  libro dell’onorevole  Salvatore Cardinale. Nel volume la cui prefazione  è di Vincenzo Viti, l’autore, colloquiando, con il giornalista Giuseppe Falci, si racconta e racconta, attraverso esperienze di vita pubblica e privata mezzo secolo  di politica. Dagli anni cinquanta segnati dalla stagione della riforma agraria, ritenuta dal politico mussomelse, inadeguata a raggiungere  gli obiettivi di equità sociale poiché attuata attraverso meccanismi ridistributivi che non hanno tenuto conto delle profonde trasformazioni che stavano interessando l’agricoltura che passava da un sistema di sussistenza a una lavorazione di tipo meccanico. “Assegnare pochissimi ettari a un colone  – ha ricordato Cardinale – poteva essere bastevole al tempo di aratri trainati dai buoi, con l’avvento di trattori e trebbie tali superfici erano insufficienti. L’inadeguatezza della riorganizzazione determinò un’emigrazione di massa, così gli agognati fondi furono abbandonati e si verificarono fenomeni di urbanizzazione al nord o all’estero creati da disperati in cerca di miglior fortuna”. Il ragazzo della Prima Repubblica ripercorre le tappe salienti di una carriera politica, longeva, intensa e appassionata. Dai primi passi nel movimento giovanile della DC, alla elezione  come parlamentare, dalla carica di  Ministro delle Comunicazioni nei due Governi Pietrangelo ButtafuocoD’Alema e  nel Governo Amato, fino ad arrivare ai nostri giorni. Esperienze diverse ma che hanno avuto come fil rouge quei valori cristiani, sociali e liberali instillati dal partito scudocrociato che rientrano nel dna del politico mussomelese. L’evento è stato anche spunto di riflessione e confronto  di numerosissimi  esponenti del mondo della politica, delle Istituzioni, della cultura, dello spettacolo e dell’economia sul luogo in cui deve collocarsi l’eredità scudocrociata fondata su valori cattolici, liberali e solidali che è attuale e insuperata. In un evento che ha preso sempre più le sembianze di un prolifico dibattito hanno preso la parola Marco Follini, l’onorevole Vincenzo Viti, l’attore Domenico Fortunato che ha letto brani significativi dello scritto, Pietrangelo Buttafuoco protagonista di un intervento coinvolgente, Agazio Loiero, Enzo Carra, Agostino Saccà già direttore generale della Rai, Michele Guardì,  Clemente Mastella e Lorenzo Cesa. L’autore non ha mai fatto mistero di aver dedicato e lavorato al libro per la nipotina Vittoria. Quando chiediamo all’onorevole Cardinale di evocare il ricordo  più significativo di questa folgorante e mirabile carriera,  perplesso risponde: “Ce ne sono tanti. La fase più complessa ma anche gratificante è stata quella da Ministro. Sono stato tentato di gettare la spugna per le difficoltà incontrate nelle prime settimane di permanenza al Governo,  poi la tenacia siciliana ha avuto il sopravvento e  ho potuto cogliere risultati positivi che mi hanno dato importanti riconoscimenti. Al momento del mio insediamento le Poste subivano una perdita di bilancio di 2mila miliardi l’anno, le persone che utilizzavano internet erano appena 250 mila, la Telecom in crisi rischiava di portare i libri in tribunale, le Telecomunicazioni erano in stallo rispetto alla crescita registrata in Europa, così come tutti gli altri settori di mia competenza. Insomma non c’era da stare allegri.  Tuttavia Al termine della mia esperienza di governo le cose erano cambiate in meglio, per tutti i rami delle comunicazioni erano al dii sopra della media europea”. L’allora Ministro Cardinale fece incamerare nelle casse dello Strato 28mila miliardi di lire con la vendita delle licenze UMTS, a proposito di telefonia mobili coniò il termine videofonino che gli è valso la prestigiosa citazione dell’accademia della Crusca. La posta prioritaria viene introdotta durante il suo mandato. Indro Montanelli, noto per il suo rigore e l’avarizia di critiche, scrisse due editoriali in riconobbe la validità e l’importanza del suo operato.  Il libro verrà presentato, nei prossimi mesi , a Matera, Benevento, Catanzaro e, naturalmente in Sicilia, a Palermo e a Caltanissetta.

 

 

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