Caltanissetta – Diciotto condanne e un’assoluzione nel processo alla “mafia di Riesi”. Così si è chiuso il processo d’appello, celebrato con rito abbreviato, a carico dei coinvolti nell’inchiesta dei carabinieri ribattezzate «De Reditu».
Confermato il carcere a vita per Giuseppe Cammarata figlio del capomafia di Riesi Pino Cammarata, 26 anni per Massimo Amarù, 20 anni a Gaetano Forcella, 20 anni in continuazione per Rosolino Li Vecchi , 14 anni al collaboratore di giustizia riesino, Carmelo Arlotta che sono stati chiamati in causa, a vario titolo, per i delitti di Angelo Lauria, Michele Fantauzza, Carmelo Pirrello, Pino Ferraro e il fallito agguato a Salvatore Pasqualino.
Per quanto riguarda gli altri imputati accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, armi, furto e droga, sono stati comminati 20 anni di carcere a Daniele Fantauzza ritenuto personaggio chiave; Gaetano Lombardo e Rosario Marotta con 6 anni ciascuno; un anno e 4 mesi a Filippo Riggio e Filippo Tambè; 7 anni e 8 mesi ciascuno a Angelo, Gaetano e Rocco Ficicchia, Ezio Fantauzza e Giuseppe Di Buono; Michelangelo Amorelli con 10 anni e 8 mesi; 2 anni a Giuseppe Montedoro che aveva rimediato 6 anni in primo grado e Calogero Altovino coin 9 anni e 4 mesi.
Il solo assolto è Calogero Calafato – assistito dagli avvocati Giampiero e Alfonso Russo – a fronte di una condanna a 8 anni rimediata in primo grado.
I diciannove imputati – difesi dagli avvocati Vincenzo Vitello, Carmelo Terranova, Danilo Tipo, Cinzia Bellomo, Giovanni Maggio, Giovanni Pace, Antonio Gagliano, Valerio Rizzo, Giuseppe Di Legami, Sergio Luceri, Giuseppe La Barbera e Simona Celere – nel luglio del 2018 sono stati arrestati tra le pieghe del blitz dei carabinieri.
Sono stati pure condananti al pagamento dei danni in favore delle parti civili – assistite dagli avvocati Annalisa Petittio, Boris Pastorello, Claudio Testa, Walter Tesauro, Oriana Limuti, Maria Giambra, Giuseppe Trigona, Maria Elena Ventura, Anna Maria Sardella e Giovanni Vetri – in concreto i familiari delle vittime e il Comune di Riesi.