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Mancino: “La sagra della guastella tassa, tartassa e vessa attività e cittadini”

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Mussomeli – Il dibattito sulla “guasteddra”, la sagra, e la sua paternità non accenna minimamente a placarsi. Anzi, sembra quasi, che per uno strano sortilegio o per qualche insolito processo alchemico, il paesello di “Petrappagolo”, noto più per la sua vocazione all’indolenza e al “cu tu fa ffari” piuttosto che a metterci la faccia, sia stato presso da un'(in)sana ondata di vena polemica che, una dopo l’altra, sta vedendo uscire in campo, chi per una chi per l’altra cordata. O fazione, come dir si voglia. Sta di fatto che, da quella mattina del giovedì 7 dicembre, il dibattito si è infuocato. Anche lontano da fornelli e pentoloni. Animando i luoghi del pubblico ritrovo. A scendere in campo, adesso è il consigliere del gruppo di minoranza, Ruggero Mancino, che dice la sua e, sostanzialmente, quella di tutto il gruppo che, in questa sede, rappresenta. “Ritengo che le due sagre della guasteddra appena trascorse, rappresentino i due paradigmi, opposti, del concetto di vivere il senso di comunità. Ovverosia, quella degli esercenti di piazza Umberto, una iniziativa carica di tradizione e solidarietà, volta a fortificare quel senso di comunità che manca ormai da anni; mentre quella congiunta di amministrazione e Pro Loco non è altro che il solito modo per ostentare chissà quale forma di buona amministrazione, sempre a discapito di attività commerciali e consumatori. Con gli esercenti relegati ai margini. Anzi, per certi versi, quasi vessati, per via del contributo tassativamente richiesto per qualsiasi manifestazione si svolga in paese, come se già non bastassero tutti i fondi ai quali gli organizzatori attingono. Altro fatto, da noi ritenuto estremamente grave, è il versamento a titolo di ‘donazione’ di 50 euro che ogni attività che volesse esporre il proprio prodotto, contestualmente alla sagra, avrebbe dovuto versare sempre alla Pro Loco, per noleggio di gazebo e punto luce. Gazebo e punto luce, ci teniamo a sottolineare, che sono di proprietà del comune e che, proprio per questo, riteniamo, dovrebbero essere messi a disposizione della comunità a titolo totalmente gratuito, ma, in caso contrario, potrebbe essere l’ente a incassare la somma, non di certo la Pro Loco. Questo, per noi, rappresenta un chiaro esempio di speculazione economica su beni che sono di tutti e il cui vantaggio è a beneficio di pochi. Come sempre accade ormai a Mussomeli. Mentre, dietro l’angolo, abbiamo l’esempio virtuoso di amministrazioni comunali che si autotassano per non gravare su commercianti e cittadini in generale, e comunque rendere decoroso il Natale o qualsivoglia altra ricorrenza. Prendiamo anche l’esempio della sagra del pomodoro a Villalba che è assolutamente gratuita e non intacca gli interessi della comunità. Cosa questa che invece non può dirsi della fantomatica sagra della guasteddra che va a ledere ulteriormentele attività commerciali già gravati dal Covid e, nel caso di specie, dalla chiusura della piazza che si sta prolungando oltre ogni ragionevole previsione!”.

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