Caltanissetta – Maltrattamenti in famiglia e un ventaglio ancora di accuse, oltre a munizioni illegalmente detenute in casa. Tanto da fare scattare una misura cautelare che è stata adesso eseguita dalla polizia.
Dagli arresti domiciliari al carcere, su richiesta della procura, per un quarantaquattrenne gelese accusato di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori, minacce, procurato allarme e molestie telefoniche nei confronti della moglie separata e dei familiari di lei.
Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe maltrattato, minacciato e molestato più volte l’ex coniuge, tanto da spingere la donna ad interrompere i rapporti con la famiglia d’origine.
Ma non è tutto. Già, perché le avrebbe pure causato lesioni. È stata la donna, nell’ottobre scorso, a presentarsi al commissariato raccontando agli agenti che il marito da cui è separata, nonostante si trovasse da circa sette mesi agli arresti domiciliari, continuava ad ogni modo a molestarla e minacciarla.
Dalla ricostruzione investigativa è emerso che il quarantaquattrenne non si sarebbe creato problemi ad utilizzare il figlio minorenne come leva per alimentari i già forti contrasti con la madre e la famiglia di lei.
E v’è dell’altro. Perché avrebbe pure minacciato la moglie i suoi parenti e le forze dell’ordine attraverso
alcuni account su social network, in teoria del figlio.
Sull’onda di questi sviluppi, la procura ha chiesto l’aggravamento della misura e gli arresti domiciliari sono stati trasformati in reclusione in carcere.