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«Movimentava fiumi di cocaina», imprenditore nisseno fa scena muta e ricorre al Riesame

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Caltanissetta – Fa scena davanti il gip e poi si rivolge al «Riesame» chiedendo la revoca dlela misura cautelare. Così il nisseno coinvolto in un maxi blitz antidroga sull’asse Sicilia-Catania, arrestato dalla guardia di finanza con un carico di droga.

È il quarantaquattrenne nisseno Paolo Messina – assistito dall’avvocato Danilo Tipo – ritenuto uno dei personaggi chiave di una presunta rete di trafficanti di droga. Una montagna di droga.

Lui che già nel luglio di quattro anni addietro – fatti confluiti al centro di quest’altro dossier – era stato già arrestato dalle fiamme gialle che lo avevano sorpreso con un grossissimo quantitativo di cocaina. Qualcosa come tredici chili di sostanza.

E, sempre secondo gli inquirenti, nell’aprile di quello stesso anno – era il  2019 – avrebbe ceduto ai fratelli Vitale di Catania una partita di dieci chili di cocaina.

Ma sono soltanto due dei tanti episodi che finanza e magistrati, tra le pieghe dell’operazione, hanno ricondotto a Messina, indicato piuttosto come fornitore abituale del presunto gruppo organizzato che avrebbe smerciato fiumi di “neve”. E anche adesso i finanzieri lo hanno preso con le mani in pasta.

L’imprenditore nisseno arrestato nei giorni scorsi, adesso rinchiuso nel carcere di Trapani, è a capo della «Fly service», società che a Firenze dal gennaio 2015 commercia auto e dal dicembre 2018 è rappresentante legale e socio unico della «Kecimotors group srl», a Figline e Incisa Val d’Arno, società sempre attiva nello stesso comparto auto.

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