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Mussomeli-Caltanissetta, appalto della discordia: lavori bloccati per ricorsi e controricorsi tra Ati aggiudicataria e l’esclusa

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Mussomeli – Mentre a suon di carte bollate si combatte una battaglia giuridico-burocratica tra associazioni d’imprese, si bloccano i lavori sulla Mussomeli-Caltanissetta, da oltre mezzo secolo strada di sofferenza, pericoli e disagi per chi la percorre. E a farne le spese sono i pendolari e chiunque si trovi a viaggiare in quell’angolo del Nisseno totalmente emarginato sotto il profilo viario. Un problema atavico, che si trascina da decenni condannando il Vallone nell’isolamento.

Ora è un braccio di ferro tra associazioni d’imprese a bloccare il cantiere a cinque mesi e mezzo dall’inizio dei lavori. Con ricorsi incrociati tra la Ati aggiudicataria, capitanata dalla «Demetra» e la seconda, l’esclusa, con a capo la «Ricciardello». Ognuno dei due gruppi, ricorrendo al Tar, ha avanzato ipotetici motivi di esclusione della controparte.

La prima a rivolgersi al tribunale amministrativo è stato il raggruppamento secondo in graduatoria contestando l’aggiudicazione dei lavori, avvenuta nel maggio scorso, per un importo a base d’asta di poco più di tredici milioni e mezzo di euro, alla Demetra che ha offerto un ribasso di oltre il trenta per cento.

Secondo i ricorrenti, però, l’ammissione dell’Ati aggiudicataria sarebbe stata viziata dall’omessa dichiarazione da parte di una società che fa parte della Demetra, ossia la «Diva srl» di una precedente risoluzione contrattuale legata a lavori che sarebbero stati annullati a un consorzio d’imprese, proprio per intoppi che avrebbero riguardato la stessa Diva.

Di contro la Demetra, dal canto proprio, ha presentato un controricorso sostenendo che sull’altra Ati, in particolare sulla Ricciardello, penderebbe una interdittiva. Perché  a carico di uno degli amministratori, Giuseppe Ricciardello, sarebbe stata disposta l’apertura di un procedimento per questioni di appalti con l’Anas finiti nel mirino della magistratura. E, in più, lo stesso è stato condannato in primo grado a quattro anni per omicidio colposo, ipotesi legata alla morte di un operaio in cantiere. Aspetti, questi, che secondo la contraddittrice renderebbero la stessa associazione d’imprese non ammissibile.

Ora sciogliere il nodo spetta al Tar che già, in prima analisi, non aveva accolto la richiesta di sospendere i lavori avanzata dall’esclusa, ritenendo prevalente, per l’interesse pubblico, la prosecuzione. Adesso, però, in attesa della decisione sul controricorso , che dovrebbe arrivare entro un mese, gli interventi sono stati bloccati. Così da allungare ulteriormente i tempi a scapito di chi, su quelle strade semi devastate, è costretto a viaggiare tra mille difficoltà.

Intanto l’on. Giuseppe Catania comunica di aver “contattato il Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico (Stazione Appaltante) che, prontamente, ha attivato le procedure necessarie ed entro la prima settimana di dicembre avremo già il risultato della revisione per l’immediata ripresa del cantiere”.

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