Mussomeli – Appena qualche settimana di ripresa delle lezioni in presenza, dopo la pausa volutamente prolungata delle vacanze natalizie, ed è nuovamente calvario chiusure. Dall’infanzia alle secondarie, il virus continua a creare disagi e divide tra vaccinati e non. Condizione che ad oggi sembrerebbe aver vinto anche sulla paura della malattia. Perchè se da un lato passa il messaggio di una curva discendente della pandemia -o quantomeno della sua forza letale- le criticità pratiche aumentano. Ovviamente più penalizzate le famiglie dei più piccoli dove, oltre al disagio per genitori lavoratori che -di punto in bianco- si ritrovano a fare i conti con l’ormai tristemente noto “a chi lo/a lascio?”, ci si vede tenuti a pagare comunque non solo la retta mensile -per i nido- ma anche il supplemento per la mensa. “Oltre al danno la beffa!” Lamenta qualcuno esacerbato dal continuo ed estenuante tira e molla delle riaperture e chiusure. Eppure la vaccinazione avrebbe dovuto tutelarci -in qualche modo- proprio da questi rimbalzi del sistema. Financo ora che si sta estendendo alla popolazione dei più piccoli. Eppure parecchie le classi coinvolte nella capitale del Vallone. Ad oggi sono 29 gli alunni risultati positivi al SarsCov2 nei due plessi scolastici del paese. Nello specifico 14 al Paolo Emiliani Giudici, così suddivisi: 2 per l’infanzia, 10 per la primaria e 2 per la secondaria; 15 al Leonardo Da Vinci: 1 per l’infanzia, 7 per la primaria e 7 per la secondaria. Con le diverse modalità di gestione del contatto previste dalla normativa attualmente in vigore. Nello specifico il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, il 5 gennaio scorso, ha cambiato le regole sulla quarantena per i contatti di persone positive al Covid. Fatta eccezione -tuttavia- proprio per la scuola, dove vigono regole specifiche che variano a seconda degli istituti -e quindi dell’età degli studenti-, del numero dei positivi in classe e di quello dei vaccinati. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, con un positivo la classe va in quarantena per 10 giorni. Ricordiamo che l’obbligo di mascherina in aula scatta da sei anni in sù. Per la scuola primaria, con un caso si applica la sorveglianza sanitaria con test al primo giorno e dopo cinque. Mentre con due casi scatta automaticamente la quarantena di dieci giorni e quindi la dad per tutta la classe. Per medie e superiori, ossia le cosiddette secondaria di primo e secondo grado, con un caso si rimane in aula -con autosorveglianza e utilizzo di mascherina Ffp2- mentre con due casi vanno in Dad per 10 giorni solo i non vaccinati o chi non è più coperto da guarigione o ciclo vaccinale. Fissato a tre il numero dei positivi necessario per far scattare la chiusura di dieci giorni per tutta la classe. D’altro canto i più grandi reclamano a gran voce il diritto a non fare la seconda prova per la maturità. E pertanto venerdì appuntamento nel capoluogo siciliano per lo sciopero.
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