Caltanissetta – Non era un rapinatore. Lo ha sancito il verdetto emesso dal tribunale nei confronti di un giovane che è stato processato perché accusato di avere assalito un anziano.
E invece ogni contestazione mossa a carico del ventiseienne nisseno Pietro Cammilleri – difeso dall’avvocatessa Valentina Di Maio – è caduta nel vuoto.
Sì perché il tribunale lo ha assolto, mentre l’accusa ne aveva chiesto la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione e 1.800 euro di multa.
È stato chiamato sul banco degli imputati perché accusato di rapina e lesioni personali aggravate. Le avrebbe procurate – è stata la tesi accusatoria – nella maldestra azione ai danni di un ultraottantunenne, G.M. – assistito dall’avvocato Francesco Augello- costituito parte civile.
Nell’ombra è rimasta sempre l’identità di un secondo rapinatore che non è mai stato individuato. Ma adesso per questa rapina non v’è un colpevole.
È nell’estate di quattro anni fa, a fine agosto in particolare, che l’azione è stata messa a segno. Mentre l’anziano stava camminando verso casa sarebbe stato preso di mira da due scippatori.
Gli hanno portato via il borsello ma facendolo finire per terra. E lo hanno pure trascinato qualche metro per portarglielo via. Dentro, oltre a documenti personali e un telefono cellulare, v’erano un paio di centinaia d’euro in denaro contante.
Documenti e soldi sono stati poi trovati per strada da due ragazzi extracomunitari, che in quella foto hanno riconosciuto un loro vicino e gli hanno restituito tutto.
Poi le indagini si sono catalizzate su Cammilleri, che l’anziano avrebbe riconosciuto in una foto segnaletica. Ma successivamente, in aula, si sarebbe mostrato un po’ confuso