Caltanissetta – Nega le accuse ma resta in carcere. Così per il sospetto stupratore arrestato dalla polizia dopo la denuncia presentata da una donna.
«Non l’ho picchiata e non ho abusato di lei», s’è difeso dinanzi i magistrati nisseni il trentaseienne Saadeddine Aleyi – assistito dall’avvocato Rosario Di Proietto – di origine tunisina ma che vive da tempo a Caltanissetta.
«Il nostro, ha aggiunto, è stato un rapporto consenziente… non l’ho costretta», è andato avanti l’arrestato durante il suo interrogatorio.
E ha poi aggiunto di «non averle rubato nulla». Si perché dopo gli abusi, secondo l’accusa, le avrebbe preso anche i soldi che la donna aveva nella borsetta.
Prima, invece, l’avrebbe convinta a salire in casa. Ma ben presto le avrebbe messo le mani addosso. E nel momento in cui lei avrebbe rifiutato quell’approccio – è la tesi accusatoria – lui l’avrebbe presa a schiaffi e pugni. E dopo avere chiuso a chiave la porta di casa avrebbe abusato di lei.
La donna, nell’immediato, non da denunciato nulla per vergogna. Sono stati poi i medici del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia, ai quali ha dovuto fare ricorso, che hanno avvertito la polizia.
Le indagini sono poi approdate al fermo per il pericolo di fuga. Ma il giudice Valentina Balbo, dopo l’interrogatorio, ha disposto una ordinanza di custodia cautelare in carcere. E il sospetto violentatore è rimasto in carcere.